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[Sarpi – Shanghai +71] Ammarare a Shanghai

***
E correndo mi incontrò lungo le scale. Se sei in China
potrebbe non servire, ma è sempre meglio portarsi dietro un
portolano. Specie se l'agonia delle vedove ammara marosamente il
maaaaaare. C'è qualcuno che è stato invitato e dorme a
pancia in giù e di sicuro si incastra con incerti movimenti.
Traslando, si può dire sia folle sentimento, scellerato
arazzo, cui ci si dedica con cura, estrema cura. Chi ha finte
orecchie a sventola per capire il taglio mediorientale delle cose e
se c'è qualcosa da capire, si capirà. O si è già capito. E quel che
importa è che è tutto vero. Come la barba senza mento:
non vale un cazzo. ***

Sabato
sera eravamo in sette o otto, non ricordo, al ristorante del Sarcazzo
DeGgggiada. Pettinato, patrizio ma con il porco più buono
dell'intera China. Stimo sommamente un mio collega cinese che si è
presentato all'incontro con i laoban italiani con una maglietta con
scritto “Same shit, different days”. Ne ho ordinato un stock.
Haucchuma? Si parla come si mangia. Devo trattenermi dallo
sputazzare, faccio il cinese e si arriva all'argomento top.

Dove
andare dopo la succulenta e preziosa cena? Io mi sfondo di birre che ho
caldo, per lo più. Poi alcuni messaggi telepatici mi brividano
di quel freddo che è bello da sentire. Insomma dai cazzuiu,
italianos, annamocene al karaoke. Quello per i businessmen. Ecco anche no, fortuna che il mood sembra più
quello di scegliere un altro posto. I cinesi in realtà avevano
già prenotato. Per un paio di scagnozzi è un colpo
gobbo mica da ridere. Tutta la serata viaggiava sulla possibilità
di scroccare qualche manina affumicata nei pantaloni della
sconosciuta, a babbo, pagata dal boss. Invece, c'mon italiani brava
gente.

E
allora le mezze misure cinesi ci portano in una balera da anni 50,
ritmi tangueri, cinesi che osano caschè e lo so che non si
scrive così. Ci faccio un pasodoble, dico a chi so io. Cosa
vuoi da bere, mi chiedono? Avete del veleno, rispondo, cioè va
bene tutto, ma io non ho 55 anni. Vabbbene. Poi arrivano i due
frontmen della serata. Ohhhh siamo lì perché il boss
chinao li conosce. Ecco Bobby Solo mesciato biondo con i suoi
occhiali da venditore di salame affumicato e Ricky Gianco con i
capelli lunghi. A un'occhiata migliore diventa Paolo Belli. Mucho
Gusto. Como estas? De Puta Madre! E vabbè.

E'
che il posto ti conquista piano piano come i passi stanchi delle
ballerine di fila con gli occhi a mandorla, lunghe gonne nere piene
di merletti e cosette che brillano. Poi uno dei nostri amici cinesi,
che cha una bella voce, si lancia, Voglio cantare! Eccccantamaaaaa! Delle
canzoni, che io a un certo punto ho sperato di essere sul Titanic,
affondare accompagnato dai violini e bevendo un intruglio di color
rosso marron. E canta il chinao, con voce trasportata. Noi ululiamo e
urliamo one more ogni volta che ne finisce una. A un certo punto mi
si avvicina una biondazza un po' sudata e mi dice, in spagnolo, ti
prego digli di smetterla! Io le chiedo, uè sei spagnola? Si, mi dice.
Ok perché vuoi che smetta? In inglese, che c'è casino e
ormai è la prima lingua che mi viene fuori. Perché sono
canzoni tristi, che palle, mi dice. Io allora mi volto e a uno vicino
a me, e chiedo, Scusa, quante coppe del mondo ha vinto la Spagna?
Zero. Ecco, allora calcisticamente non contate niente, come ti
permetti? E lei, Eh vabbè, che mi dici del Real Madrid? Io già
stupito che anziché mandarmi affanculo mi avesse addirittura
risposto, le dico che niente, non si può il chinese è
un fiume in piena, anzi le dico, chiedigli un pezzo delle S.H.E.
Magari ti piace.

Se
ne va. Poi io torno nel mio mondo, fatto di due giorni e sono in
Italia. Che potrebbe essere anche quello che si chiama un ritorno,
dopo due mesi e mezzo. E per chi parte, dico, aspettami.

Oh, but I just thought you might want something fine

Made of silver or of golden, Either from the mountains of Madrid Or from the coast of Barcelona…

 

 

Yes, there's something you can send back to me,

Spanish boots of Spanish leather


Posted in General.


2 Responses

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  1. tigrotto says

    audax..no..
    che giace in fondo al..mmmmaaaaare..

  2. audax says

    il tuo pianto d’allegrezza pare
    una gomena di canapa
    che giace in fondo al mare