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[29 luglio 1900] Nella casa del ladro

***Ieri
è morto Giovanni
Pesce
,
medaglia d'oro ed eroe della Resistenza. Sempre meno chi ricorda. 

Amore
ancora scorre l'odio nelle vene e il sangue ogni giorno torna nella
terra, lungo la strada per l'inferno ognuno col suo proprio dio, con
il suo odio e la sua guerra, ti guardi indietro e casa tua e polvere
nel vento, le bambole spezzate tra le auto bruciate non sorridono
più. Per la strada che non ha ritorno, due fili due condanne
la vita salta via. ***

E
un giorno dopo l'altro arriva il 29 Luglio. Tra
mostri
dell'estate
,
900
e Uno
,
incontri, rincorse, riagguantamenti in corsa, da fermo, ovunque. In attesa del nuovo viaggio in China un tuffo nell'Europa,
nell'Italia. Del 1900. A la prochaine.

Così
entro di nascosto come un ladro nella casa del ladro
Mi guardo
intorno nella casa del ladro: è tutto rubato
Pure l'aria
che adesso respiro con il fiato corto
è frutto di un
furto.

Quando un ladro trova un ladro dentro casa non è
mica contento
E difatti quel ladro mi vede e mi dice: "stai
attento"
Lui mi dice: "guardami bene, io non sono ladro
soltanto.
Io sono il padrone."
Non sappia l'occhio
destro quel che guarda il sinistro
Taccia la bocca memore di quel
che ha visto
Che io mi muovo adesso, prima che sia mattino
Nessuno
spia il mio passo sotto il cielo turchino.

Ma io dico che
suonare un sonaglio davanti un serpente
Io dico che pure il
serpente, pure quello, si pente
E capisce che sputare veleno per
tutta una vita
non è servito a niente.

Ma il padrone
è una cosa diversa, è uno strano serpente
Il padrone
è una cosa diversa, è una bestia curiosa
Lui
comincia succhiando il latte da quando è bambino
Ma poi
succhia ogni cosa.

Non sappia l'occhio destro quel che guarda
il sinistro
Taccia la bocca memore di quel che ha visto
Che io
mi muovo adesso, prima che sia mattino
Nessuno spia il mio passo
sotto il cielo turchino.

E difatti alla fine il padrone è
una specie di ladro
Solo che quando ruba il padrone non è
mica reato
E anche quando che viene arrestato il suo alibi
regge
Perchè lui è la Legge.

Così
entro di nascosto come un ladro nella casa del ladro
E quel ladro
mi dice che lui non è un ladro soltanto
Ma neanch'io sono
un ladro gli dico e così mi avvicino.
Io sono un
assassino.

E così sotto il cielo turchino c'è un
padrone di meno.

Emanuele
Filiberto di Savoia ha recentemente dichiarato che "L'Italia è
un paese pronto per una monarchia costituzionale". In
considerazione di questa dichiarazione del principe, volevamo
dedicare questa canzone a Gaetano Bresci, tessitore, anarchico e
uccisore di re.

Non
sappia l'occhio destro quel che guarda il sinistro
Taccia la bocca
memore di quel che ha visto
Che io mi muovo adesso, prima che sia
mattino
Nessuno spia il mio passo sotto il cielo turchino

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