Titolo pomposo, per dare l’idea di come i cinesi si prendano sul serio e non lascino niente al caso. E di come la nuova superpotenza si faccia portatrice di problematiche non esclusivamente economiche e finanziarie, ma anche culturali e sportive. Ok, mentre
nelle notti cinesi di giugno si potevano trovare locali aperti fino
alle 5 del mattino, per seguire gli europei di calcio, si consumava
il dramma sportivo di una nazione. Il 14 giugno la nazionale di
calcio cinese veniva sconfitta dall’Iraq: matematicamente fuori dai
mondiali in Sudafrica nel 2010. Il calcio (in cinese zuqiu, zu, piede, qiu, palla) nel silenzio generale ha dato un dispiacere a molti suoi seguaci. Il calcio in Cina è morto,
hanno sussurrato alcuni commentatori, osservatori: appassionati che dissertano ovunque di football. Anche qui esiste il bar sport!
Ma
soprattutto, si chiedono quasi tutti, o almeno chi non si è ormai rassegnato solo a seguire il calcio degli altri, come mai uno sport così popolare in
Cina, non ha un seguito pratico all’altezza delle competizioni internazionali? Come mai, ancora, la
nazione più popolosa del mondo non riesce a mettere insieme
undici uomini in braghette in grado di giocarsela, non sfigurare con le nazionali più
forti del pianeta? O almeno non buscarle dall’Oman o da squadre del genere?
E
infine, come è possibile che in un paese che copre
mediaticamente alla perfezione ogni evento calcistico mondiale (con
qualità, anche) non si riesce a dare una soddisfazione nazionale ai propri
supporters? Petrovic,
mister dei rossi cinesi, ha deciso che è una questione
caratteriale: troppo emotivi (un diluvio di cartellini gialli e
cartellini rossi a giustificare la sua interpretazione) i cinesi nelle competizioni internazionali, troppo sensibili agli appuntamenti importanti.
Evidentemente solo questa spiegazione non basta e la discussione infuria. Anche perché
in Cina è diffusa, in un milione e mezzo di copie, una
rivista, Titan Sport che pur seguendo anche altri sport (il basket),
è focalizzata quasi esclusivamente sul calcio, non è controllata dal governo
ed è il settimanale più letto della Cina. C’è
anche un corrispondente fisso dall’Italia, Qiao Wanni, da Roma. Qiao
Wanni, ovvero: Giovanni!
E
allora si è detto dell’aspetto emotivo, ma un libro, Bamboo
Goalposts di un commentatore calcistico della televisione di Pechino,
Rowan Simons, ne indaga le cause più profonde, in una ricerca fatta in molti anni di vita cinese. Quello che manca al paese, per farla breve, è una
cultura calcistica (è ancora uno sport elitario, ma soprattutto nei parchi, non ho visto nessuno mettere giù due magliette e improvvisare partitelle: molto più facile trovare aquiloni o gente che gioca a badminton o corre e fine) e soprattutto la mancanza di una
federazione che anziché perseguire i propri interessi politici
a suon di corruzione, magheggi e giri strani (rischiando per altro di essere estromessa dalla FIFA per i suoi metodi poco chiari) faccia veramente uno sforzo di diffusione del calcio
in termini culturali e di pratica quotidiana (in Cina non esiste una organizzazione in grado di gestire i dilettanti) .
Fonti per approfondire e che fanno sembrare tutto serio:
Soccer-China
game hampered by lack of base
Why
kung fu never won a World Cup
Iraq
ousts China from World Cup qualifying
China
football faces reform calls (del 2004, ma interessante uguale)
1. gne gne cambiato l’anno…è qui sono avanti…oh io ho trovato solo divise (io ho preso quella bianca chinaa, fantastica), ma no sciarpe (ehm non ho cercato bene bene, ma lo faremo insieme…ahahah voglio vederti nei centri schizoidi per lo shopping…lukka lukka uotcha uothca bagghes bagghes…)
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audax…:-***
buon comple, di nuovo. (hug)(L)
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Feili!! ho visto la tua mail solo che oggi ero un po’ incasinato…mi spiace per quella foto…per il resto manda pure quelle che vuoi. A presto a Beijing, che dobbiamo parlare…:-)
baci
b.
eh già, il fallimento del calcio cinese fa parlare da sempre tutti i cinesi, questo fatto poi che rispetto ad altri sportivi guadagnano tanto e non vincono niente li fa proprio imbestialire!
D’altronde è proprio per il calcio che l’Italia sta tanto simpatica ai cinesi…ahimè…
F.
forse intendeva che non si sono qualificati per l’europeo 2012, come avevano tra l’altro previsto tutti i bookmakers…
W bal spolt 😉
1. babbo il mondiale è nel 2010
2. devi prendere una cazzo di sciarpa di squadra cinese per il 4-4-2!