È
fulmine, è grandine, è polvere, è siccità,
acqua
che rompe l’argine e lascia una riga nera,
al primo piano della
città.
Insieme
ad un’amica ho intervistato un pechinese che ha raccontato storie e
cantato canzoncine dell’antica Pechino, non ho ancora fatto la spesa,
ho provato, in compenso, uno yogurt alla fragola tremendo, ho
ricominciato le lezioni di cinese, provando la sensazione di essermi
dimenticato tutto, i ragazzi dopo la mia partenza hanno perso contro
la Lazio, meritando la sconfitta per altro, ma consentendomi ancora notti in Champions League, non va youtube, o meglio non va senza i proxy e questa cosa in ogni caso è tanto assurda quanto insopportabile, passeggiando per gli hutong sono stato assalito dai
petizionisti, i cittadini cinesi che si lamentano delle autorità
locali giungendo a Pechino a protestare, la cosa mi ha scosso, rattristato e incazzato, ho passato una s p l e n d i d a serata di discorsi, rabbia e passione con un ragazzo italiano e una ragazza catalana, venerdì notte
passando su una strada ho visto un vecchio sommerso da un sacco pieno
di plastica attraversare lentamente l’incrocio, ieri è morto
Franco Rotella, 43 anni, ex calciatore del Genoa, era cresciuto nel
Baiardo, una scuola calcio genovese e aveva esordito a 17 anni nel
Genoa, quando i miei mi avevano chiesto, da piccoletto, dove cazzo
vuoi andare a giocare a calcio così la pianti di sfasciare la
casa, avevo detto, il Baiardo, perché ci aveva giocato
Rotella. Saluto sua moglie e suo figlio, che ha il mio stesso nome e
gioca nei ragazzini del Genoa, come se non non mi
innamorassi ogni giorno delle coincidenze, stasera tornando a casa in
taxi l’autista mi ha offerto una sigaretta, fermi al semaforo a sorridere, ho ascoltato i Ritual of Rebirth, Ethical Disillusion…ho conosciuto una cinese che è anche scrittrice e che mi manda
parecchie cose che scrive, in inglese, e in questo posto ogni volta che ti sembra
di avere capito una cosa ti si apre una voragine di mistero, sono
tornato a mangiare, ovviamente la prima cena pechinese, gli arrosticini dello xinjianese
vicino a Nlgx, il giappo e i ravioli sotto casa, confermo che molti da qui scrivono solo cazzate, sono qui da una settimana e mi sembra già un mese, ho localizzato la prima zanzara della stagione, ho salutato gente che non conosco, mi manca l’umorismo di Dovlatov, ma ho letto un libro fenomenale, Il caso sbagliato di James Crumley e mi è venuta voglia di rileggere American Tabloid, ho affitatto alla biblioteca dell’ambasciata un libro sulle società segrete in Cina (dal 1840 al 1911), ho detto alla tipa cinese che leggeva un libro di Severgnini che secondo me non era il caso, un regista cinese mi ha detto che stanno (tutti) spegnendo il cervello della gente, un altro cinese mi ha detto che sono le persone a cambiare la storia, ho sognato il mio cane, e ho sognato anche un sacco di gente che però ha la faccia di un cane, tranne Il Principe, ho spedito mail, parlato su skype, inveito contro facebook (non ci sono né ora né mai) e fissato una luce gigante che accompagna i lavori di costruzione di chissà che cosa, fuori dalla mia finestra, di notte.
E
ho ascoltato il nuovo dei PGR.
Gente
che fa buio avanti sera, gente da basto, da bastone, da
galera.
Risuona la parola detona rimbomba in me cassa
armonica:
far fronte e in marcia tra timori sgomenti e baldanza
festante.
>ho detto alla tipa cinese che >leggeva un libro di Severgnini che >secondo me non era il caso
ahhahha 🙂 ciao! è un po’ che non ti leggo – e c’ho una risposta che attende sul maoismo nepale – e che non avevo voglia…niente di che non avevo voglia di star qua davani al monitor a far andar le dita sulla tastiera collegando anche il cervello – per me era troppo 🙂
stammi bene davvero – ciao!