Cosa
succede per un cartello di narcos, a fine anni 80 quando gli Usa in
depression cominciano ad avere bisogno di eroina e non più di
cocaina? La cosa peggiore per un commerciante è vedere la
propria merce invenduta. Si apre il mercato europeo, naturalmente,
inondandolo di cocaina. Ma cambiano le rotte, bisogna portare in
Europa tonnellate di bamba, i corrieri, le mule, gli ovuli nella panza, non bastano più.
Quelli sono traffici piccoli, microscopici. Non da milioni di dollari. Inoltre, per carichi pesanti, la filiera diventa troppo costosa e rischiosa, perché devi corrompere
troppa gente. E troppa gente significa che per uno di loro che
ubriaco si vanta al bar ti saltano affari da milioni di dollari.
Allora,
servono quelli che in gergo si chiamano, i sistemisti. Questi
elaborano rotte sicure, nascondo la roba, e te la consegnano chiavi
in mano. Si prendono tutto il rischio, ma anche una barcata di soldi.
Io sono il mercato (di Luca Rastello, Chiarelettere), è
la storia di uno di loro, in carcere con una bella condanna pesante,
italiano, che ha fatto affari con i principali cartelli del mondo.
Era un numero uno, uno che poteva lavorare con un fido di due milioni
di dollari. Ovvero, se avesse perso un carico di due milioni di
dollari, non gli sarebbe successo niente. Mica una cazzata da ridere.
Perché lui ha inventato un sistema, il buio.
Una
genialata. Ficcava la bamba nei container che portavano in Europa,
metti a Genova, carichi di marmo (lui commerciava in marmo). Oppure
nel marmo stesso. Marmo figo, di prima categoria. Poi succede che
alle dogane ci sono gli archi, ovvero
sensori in lotta perenne coi narcos per scovare la roba. I metodi per
nascondere la bamba sono tantissimi (e nel libro ci sono molte
ricette, dal classico, il caffè, a quelli più elaborati
usando olio di tir o anche senape!), così come i controlli
alla dogana non avvengono su tutti i carichi, ma solo su quelli
sospetti, segnalati, o di ditte poco note. Insomma, pensa il
sistemista, sono quasi in una botte di ferro, ma dipendo comunque
troppo dal culo o dalla sfiga che quel carico finisca random sotto i
controlli. E sotto i controlli potrebbero beccarmi.
E
allora si inventa il sistema del buio.
Spedisce un carico di granito, mettiamo, dal Venezuela a Genova, con
un ordine emesso, ad esempio, dalla Fiat. La Fiat non ne sa nulla,
qui sta la carognata del buio. Ma per i narcos è la svolta.
Quando arriva alla dogana, il carico però verrebbe smistato
nei garage della Fiat, oltre a rischiare di finire, random, sotto gli
archi dei controlli. E questo non deve accadere. Così prima
che il carico arrivi nel porto, il sistemista va alla dogana e
dovrebbe dirgli una roba più o meno così: “guarda
sono un babbo, ho spedito il granito prima di avere l’ordine. La Fiat
alla fine non me lo ha fatto, ma non c’è problema, me lo
ricompro io e poi gli mando le cifre concordate oggi. Basta che mi
fai arrivare il carico al garage X”. Un doganiere si stupirebbe,
naturalmente. Ma pagando cash, (questo è un’ altra costante del metodo del sistemista: sempre luccicante cash) e dando al tipo una percentuale, parliamo di migliaia di euro, (oppure
avendo saputo la sera prima da un proprioiformatore che il tizio ha
debiti di gioco….) si finisce per corrompere, o quasi, solo una
persona e la bamba è in cassaforte, direttamente nel proprio
hangar. E la cosa è più facile di quanto sembri. Non più decine di persone, una sola.E solo vagamente stupito da quel pagamento. Chi immaginerebbe che dentro a luccicante marmo uno ci ha ficcato la bamba? Quella di solito, dice il sistemista, la mettono in marmi del cazzo, quelli dei cessi. E li beccano, perché non sono dei sistemisti. Non hanno calcolato tutto.
Ci
sono anche le storie dei cartelli, la caduta di Escobar, alcuni morti
eccellenti, bizantismi del narcos e governi, naturalmente. Alcuni
insospettabili. Si legge in tre ore, ed è istruttivo.
p.s.
Nel
ritorno nel paese di Mike Bongiorno, ho una bella massa di libri pronti o già
divorati. Segnalo anche Vedi di non morire,
(Josh Bazzell, Einaudi Stile Libero).
Il titolo è una merda, ma il libro spassoso. Un ex killer
della mafia, sotto programma di protezione, medico chirurgo in un
ospedale. E’ medico davvero eh. Finché non gli capita un
mafioso che gliel’ha giurata, nel letto d’ospedale. Un mix tra mafia
story e fiction ospedaliera. Da morire dal ridere. Inoltre come il libro precedente o come Palanhiuk, è un manuale di ogni cosa sgradevole che vi possa capitare di subire o pianificare, nella vita. Non solo in ospedale.