***Baci, tanti, ad audax. Lo sai. E ad alixa. Mi mancano i vostri fantasmini, spento, acceso, specie la domenica alle 18…:-) ***
Che ne pensi di Mao?
Nothing
Come niente, che ne sai di lui?
He was a farmer!
Tutto qui?
Respect, only respect.
Uhm, ok, e sto cazzo di Primo Maggio cos'è in China?
Shopping, we say, BuyDay BuyDay 🙂
Ok, Ly ha ventotto anni, gli piace l'hip hop, se ne fotte dei politici, se può insulta i poliziotti e ogni genere di umano che abbia una divisa. Gli unici senza divisa che detesta sono i giapponesi. E dagli torto. Non gli interessa la politica, ma qui è decisamente diversa la cosa. La politica è vissuta come qualcosa di etereo e ipocrita. Come una cricca che vive nel suo mondo, fatto di potere e scontri, di hidding cameras e di informazioni che arrivano dalle mamasan dei bordelli. Di raccolta informazioni per fare fuori ora l'uno ora l'altro. Di informazioni che covano nei cassetti giusti, fino a quando escono. Di economie informali, relazionali, ricattatorie. Vi ricorda qualcosa? Ci tornerò.
Ly, con gli amici, esce, vanno a cena, forse al karaoke, poi bighellonano, vanno a vedere le nuove cameras, confrontano gli ipod, i telefonini, guardano film (un dvd originale costa 2 euro…). E' una persona estremamente curiosa, più che spiegarmi le loro abitudini, mi chiede le nostre…
Come ho già scritto io non so quale sia la verità, né penso ci sia. Io pesco pezzi e frammenti, pezzi di temporale, le chiacchiere sul mercato. Ly e Chang sono i miei occhi cinesi. Due ragazzi di quasi trent'anni: più smart Ly, acaranzolo Chang, sempre intento a cercare negozi per comprare pezzetti di hardware, a tirare via le cose, ad aprire chiudere smontare rimontare. Una guida introvabile, secondo me, per quanto riguarda il cibo. Normale, il cibo, normale, che se dici che ti piace tutto, ti toccano scorpioni, cani, gatti, cervello di scimmia.
Passiamo molto del nostro tempo insieme a sherare usi e abitudini. O insultare Microsoft, Starbucks, Kentucky Fried Chicken e le stupide abitudini dei nostri rispettivi paesi: io sono italiano, Chang è malese, ma vive da un totale di anni a Shanghai, Ly è shanghaiese, che non vuol dire cinese, ma insomma…
La Mayday è un giorno di fantasmagorico shopping: ci sono gli abitanti che rimangono in città, che fanno shopping, ci sono i turisti stranieri, che fanno shopping, ci sono i turisti locali, che fanno mooooolto shopping. Le strade sono intasate. Ieri abbiamo preso metropolitana e autobus e io sinceramente sono contento di non essere soffocato o cosa. Da una linea all'altra è una sorta di gara dei 100 metri. Chi arriva prima forse sale sul primo treno. Aria condizionata, bambini e donne per terra a chiedere l'elemosina.
In più il clima è diventato decisamente caldo, caldissimo. Poi umido. In serata un vento della madonna. Abbiamo girato per i posti con meno gente, abbiamo visto prima gli shikumen ultra chic (vecchie abitazioni collettive ora sedi di bar e pub super alla moda) e gli shikumen autentici.
Nella zona in c'è la sede del primo incontro illegale del Partito Comunista. Foto fatta. Tanto per (a destra!).
Decisamente più interessante il tour nelle zone abitative di Shanghai, dove si trovano shikumen con le persone dentro, con le cucine e i lavabi in comune, dove compri da mangiare per strada, dove vai nei ristorantini squallidi ma con i migliori noodles di Shanghai 🙂 Ieri abbiamo cenato affianco a una porta aperta che dava su una dozzina di sacchi della rumenta. Odori importanti. Per le guide sono i luoghi "dal fascino folle"…Fortunatamente dopo che ci siamo seduti l'hanno chiusa. Anzi, l'aprivano e la chiudevano ogni tre minuti. E la chiusura era sempre un tonfo che ogni volta mi cagavo sotto. Ma l'inquinamento acustico qui è qualcosa di incredibile. Clacson, urla, fischietti, fuochi d'artificio per chi si sposa (primo maggio o fai shopping…o ti sposi, e' la seconda opzione…).
Ma il cibo era spettacolare!
Questi due giorni sono giorni di camminate, chiacchiere, risate e creazione di un linguaggio comune tra tre persone completamente differenti. E qui nasce una prima riflessione: sto faticando come una bestia. Questo perché le nostre diversità non sono di comportamento, magari. La prima settimana passata a Shanghai la trascorsi a febbraio. Ero in centro, in un super hotel, ho vissuto una settimana da semi turista. Pensavo non fossimo poi così diversi.
Perché avevo scambiato i comportamenti e i gusti con il modo di pensare. Mi ero detto: cazzo alla fine ormai a tutti piacciono le stesse cose (cibi esclusi). Forse ci si può ambientare.
In questa mia seconda, più lunga e diversa, permanenza, sto notando qualcosa di decisamente diverso. In primo luogo sto vivendo come loro e con Chang e Ly faccio quanto fa un normale ragazzo cinese, né ricco, né povero, normale. Fortunato anche, ma normale. Così jeans e maglietta nera, stessa divisa, ce ne andiamo a zonzo urlando Noooooooooooot, Borat_Style e prenendo per il culo le abitudini ora mie, ora loro. E fin qui.
Il problema è che tra noi e i cinesi…è come se noi entrassimo in una casa dalla finestra e loro dalla porta, o viceversa. Le attenzioni sono diverse: noi notiamo prima alcune cose, loro ne notano altre.
Direi, e per noi sarebbe una sorta di giudizio negativo, che i cinesi per quanto ho avuto modo di conoscerli io finora, sono un popolo “freddo”. Se ti urtano, ti spingono ti calpestano, non chiedono scusa. Non sono inclini a gentilezze e complimenti. Sono utilitaristi, usando un nostro concetto, che neanche per noi vale per tutti la stessa cosa. Ora, per noi, questo tipo di commento è probabilmente qualcosa di negativo; per loro è un complimento. Sto facendo incetta di esempi, ma forse non bastano neanche quelli a spiegare ciò che vorrei dire.
Ei, prima qui ti dicono che devi fare una cosa. Poi forse ti spiegano il perché. Poi forse, anzi, quasi mai, chiedi il perché.
Ei cosa è buono per te, forse non lo è per noi, spiegati.
Sono decisamente disorientato. Fortuna c'è il tofu fritto! Prossimo post food style, sempre che Ly si ricordi il cavetto per scarregare le foto….come ad esempio quella fatta al palazzo completamente adornato, l'unico in tutta Shanghai, di bandiere cinesi. Forse lì abitano solo politici…
Per il resto l'immenso mall di Shanghai ha vissuto la sua Mayday come un qualunque sabato, con meno locali e più turisti cinesi a farsi fotografare sotto immense coca cole, sotto il marchio Ferrari o Maserati e Starbucks.
Con la notte la corsa allo shopping non è finita: c'è una settimana, che poi si deve tornare in provincia, a zappare o comprare nei tristi negozi senza brand stranieri.
E più mi accorgo di amare l'ignota destinazione
più lungo sterpi e rovesci
non ritorno.
mi sembra che tu stia vivendo un’ottima esperienza. Spero che ti porti anche ad una crescita interiore ,anche se, forse, non ne hai bisogno.Divertiti ma non fare il pazzo!!! Sempre forza Genoa!!! Bacioni grandi!
un bacio a te e uno a……SHEVCHENKO!
ti odio. tu sai perche’. 🙂
Mosquito!!!!
che bello sentirti ehm insomma leggerti! Ei un abbraccio. Quanto ai matti, mi manca giusto una spalla guarda….zai jan!
fatti sentire, baci
b.
be cosa dire ?
figata :-))
che bella esperienza che stai facendo! sempre che tu non ne esca matto… ma sei troppo matto già di tuo per farti traviare!
un grande abbraccio
mosquito