E
mormora e urla, sussurra, ti parla, ti schianta,
evapora in
nuvole cupe rigonfie di nero
e cade e rimbalza e si muta in
persona od in pianta
diventa di terra, di vento, di sangue e
pensiero.
Shuǐ,
ovvero l'acqua. Prima però due news: stasera non riesco a
collegarmi a youtube. Ma vedo wikipedia. Bah. Allora l'acqua.
Elemento importante, come non sottolinearlo. Qui in China non a caso
è nato il feng shui (vento e acqua), antica disciplina
geomantica che in Occidente ha fatto diventare ricchi tanti
ciarlatani. Metti l'acquario lì, metti il muro là e
sarai felice. In ufficio una ragazza ha sulla scrivania un piccolo
acquario con due pesciolini, uno rosso e blu, l'altro blu e rosso.
Lei
non lo sa, ma è genoana. Comunque hai voglia a essere elemento
di terra quando l'umidità e il caldo sono tali che quando devi
uscire dall'aria condizionata dell'ufficio, preferiresti morire. E
allora acqua, acqua. Ha un gusto più dolce qui l'acqua e di
solito, nei bar, la servono calda con del limone che ristagna per
secoli dentro. Fa bene alla salute. Si ma io a volte ho necessità
di acqua gassata a garganella.
Poi
vado in piscina. Organizzare una partita di calcio qui pare sia
impossibile e allora ripiego sull'acqua, che tanto ne ho bisogno. In
piscina la prima volta arrivo e mi dicono, Devi fare la tessera.
Che tessera, scusa? Quella sanitaria. Ah dove, Là e
mi indica una scrivania con una tipa che legge un giornale in modo
serioso. Uh mi sembra di essere in Italia, burocrazia rulez.
Vado,
la tipa manco alza la testa. Dovrei…Mi indica col dito qualcosa da
guardare. Ma non ci sono gelaterie di lamponi, bensì una mano
che indica 5. 5 yuan. Ok eccoli. Eccoti la tessera, senza
neanche guardarmi in faccia. Torno
al bancone. Ecco la tessera. Eh ma devi fare il biglietto. Mi
sembrava di essere in Turnè, nella gag Abatantuono Bisio al
benzinaio. Esco faccio il biglietto. Sono 30 yuan (3 euro, per
quanto tempo vuoi…). Come 30, c'è scritto 25. Si ma 5
sono per la tessera. Ma io ce l'ho. Dove? Uh l'ho lasciata
al bancone. Senza tessera sono 30. Ok ma credete che prima che
faccia notte potrò intingermi nella vostra preziosissima
acqua?
Ritorno,
prendo il biglietto e ritorno al bancone, Dammi sta cazzo di chiave
dell'armadietto, fatemi entrare! Hey ce l'hai la cuffia, sennò
non puoi entrare…Ti pare che non lo sappia che serve la cuffia?
Eh hai visto mai, sei straniero. Guarda che anche in Italia,
vabbè ce l'ho. Ho anche gli occhialini. Quelli non sono
obbligatori. Grazie, ciao simpatia.
Finalmente
entro negli spogliatoi, odore di bisonte in salsa di soia. E vabbè
il resto è schiamazzi, occhiate per vedere se è vero
che gli occidentali…insomma. Imbarazzo anche. Ogni volta che vado
sono sempre l'unico straniero, ormai però gli orari creano
abitudine e con qualcuno quasi ci si saluta, anche se le maniere
gentili non sono propriamente di casa, qui. La piscina è
quella pubblica, vicina al mega stadio di Shanghai. Ho scoperto che
non ci si può andare all'ora di pranzo. E' chiusa. E' del
Governo, che non è che ha bisogno di soldi, quindi i
dipendenti pubblici a pranzo col cazzo che stanno a lavorare. E poi
qui ci vengono solo cinesi e durante la pausa pranzo a nessun cinese
verrebbe in mente di andare a nuotare. E vabbè e i non
cinesi? Hey ma gli stranieri mica vengono qui, hanno le piscine
degli alberghi di lusso.
Non
esagerare tu, ogni tanto fai un bagno anche tu nell'occidente, mi
hanno detto ridendo…
L'esperienza
più mistica e fantastica e emozionante però è
quella dei Bagni Pubblici. Anche in questo caso vado con Ly e quindi
sono sempre l'unico straniero. I cinesi vivono per il lavoro e quindi
hanno bisogno di valvole di sfogo. Una di queste è il bagno
pubblico. Fantastico. Arrivi, in una specie di hall d'albergo, ti
togli le scarpe e provi l'ebbrezza del primo paio di ciabattine della
serata. In totale ne cambierai tre durante la permanenza. Messe le
ciabatte, ascensore e via al piano delle docce e dei bagni. Arrivi e
trovi un corridoio gigante pieno di armadietti, hai il tuo bel
braccialettino con il numero. Contornato da un centinaio di ragazzi
che ti dicono cosa fare, dove andare. Sistemata la roba
nell'armadietto cammini, tu e le tue ciabatte, nudo per l'intero
complesso.
Frutta,
cotton fiok, profumi, essenze. Docce belle grandi, begli odori, ogni
genere di prodotti naturali che anche gli uomini qui sono fissati con
la pelle. Ci puoi stare quanto vuoi, per 10 euro. Ti lavi i denti
sotto l'acqua, poi via verso le vasche. Grandi, immense, piene di
fiori e di panzoni cinesi. Anche in questo caso l'augello occidentale
desta grande interesse, ma dopo un po' non ci farai più caso.
Certo quando qualcuno ti guarda e ride, gli devi fissare “il suo”
e poi il tuo e guardarlo con aria piuttosto divertita e come a dire, “vuoi
mettere”. Ma sono storie di incroci di peni in segno di reciproca
stima.
Nelle
vasche ti piazzi e ti rilassi, i flussi ti accarezzano lo spirito, ti
leccano il cervello e capita anche di addormentarsi. Poi si esce, ci
si asciuga, ti puoi pesare, cospargere di olii e essenze, asciugarti
con macchine che ti soffiano aria calda, sederti e mangiare un po' di
frutta, rilassarti ancora un po' vicino alle vasche guardando stupidi
in magliettina e pantaloncini corti che dietro a un pallone soffrono
al caldo. Poi cambi le ciabattine e ti metti un ridicolo e
imbarazzante completino mix China Hawaii: pantaloncini e una
maglietta. Se invece te ne vuoi andare, te ne vai e ti risparmi il
vestitino. Io e Ly, finora, siamo andati sempre al venerdì,
andiamo su, al quarto piano, agghindati in quel modo. Passiamo una
specie di enorme sala dove altri agghindati come noi, in una specie di
teatro, ascoltano musica dal vivo stravaccati sui divani e giocano a
una specie di bingo. Lì si riuniscono le famiglie, bambini,
bambine, mogli e mariti, prima divisi nei rispettivi bagni. Puzza di
fumo che un po' contrasta con gli odori appena usati. Al quarto piano
c'è il massaggio. Normale. Che qui c'è una gamma di
massaggi che vabbè.
Arrivati
al bancone dei massaggi devi prenotare una stanza, l'abbiamo presa
doppia così possiamo chiacchierare, abbiamo detto. Di solito è
tardi, le undici, le dieci e mezzo. Parte il massaggio e devi urlare,
altrimenti la tipa o il tipo ti spezzano in due. Perché se non
urli ci rimangono male e allora devi assecondarli. Il mio problema è che di solito mi addormento. Mi chiede se sei italiano davvero.
In che senso? Mi ha detto che non sembri avere solo sangue
italiano, mi dice che sembri un terrorista. Vabbè, digli
che sono anche un po' armeno. Un po' cosa? Si digli che in effetti
sono talebano, quindi di non rompermi, se possibile, tutti i tendini delle caviglie.
Dopo
una buona ora e qualcosa le marcantonie massaggiatrici se ne vanno,
arriva un altro e ti chiede, Volete dormire qui? Ma perché
no, siamo secchi, d'altronde. E allora ordini un the bollente che le foglie ci mettono mezz'ora ad andare giù, dormi completamente esausto, ripulito
dalle scorie del lavoro, delle pressioni e delle menate. Il mattino
dopo ti alzi, altra doccia, altro bagno, poi paghi, in tutto sono 20
euro circa e fine. E al lavoro senti ancora l'acqua scrosciarti
addosso e Shanghai, prima di divorarti ancora coi suoi ritmi, deve
impiegare qualche ora in più.
Sciacqua,
sciaborda,
scroscia, schiocca, schianta,
romba, ride,
canta,
accorda, discorda,
tutte accoglie e fonde
le
dissonanze acute
nelle sue volute
profonde,
libera e
bella,
numerosa e folle
[p.s.
Per i cognitari in ascolto. Lo so che è D'Annunzio, che
sicuramente non apprezzo nelle sue scelte di vita. Ma adoro perfino
Eliot, T.S. e Celine. Distinguere l'opera dalla vita è la prima cosa
che ho imparato in fatto di arte. Mai fidarsi degli artisti, almeno
della maggioranza dei casi….:-)]
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da sempre seguiamo con estrema attenzione il suo blog perché siamo molto interessati a come gli occidentali come lei, provano a comprendere la nostra cultura
siamo però molto delusi da lei,
deluri e rammaricati.
non solo a causa della leggerezza con cui cita pseudo intellettuali, che altro non sono che nemici del popolo e della rivoluzione,
ma soprattutto per l’ironia con cui tratta i nostri sistemi per la conservazione dell’armonia;
il partito è esremamente deluso da lei
la invitiamo quindi a fare pubblica autocritica dinnanzi al popolo
a tal fine verrà preso in custodia dai volontari per la cura e la conservazione dell’armonia, affinché possa venire purificato e ricondotto ad una retta concezione della cultura della repubblica popolare.
Socio, mica era una giustificazione…ma come tenevo…a poche ore di distanze dal post ho ricevuto formale richiesta di pubblica ammenda dal governo chinao. Oggi verranno a prevelevarmi solerti fuznionari governativi e mi recheranno in piazza del Popolo con un cartello con scritto “Ho citato a sproposito un nemico del Popolo”.
Io chiederò scusa e citerò qualche terribile verso di Majakosky in segno di perdono…
:-)))
Cmq la prima citazione era Guccini eh…ciao!
b.
Dopo docce ,massaggi…
la mattina successiva:
M’illumino
d’immenso
(G.UNGARETTI)
Bacioni.
oh, socio, ma ti sei rincoglionito? Ti giustifichi perché usi dannunzio? guarda che mao ti ha fatto il lavaggio del cervello. chi non apprezza dannunzio per le sue “imprese politiche” si è messo da tanto tempo il paraocchi 🙂
anche io mi sento in animo di dedicare a te e a tutti gli esimi lettori una breve lirica spero della stessa caratura delle altre sinora postate. E allora, via alla declamazione:
fang yong, tau fu
Shao mai, long pao
Chao gi, saguo, wanton
E’ il menu da 9,90 del ristorante China di Stelvio. A mio parere la summa della cultura china contemporanea.
L’honduregno Suazo all’Inter dopo strenuo braccio di ferro… una campagna acquisti stellare, nevvero.