Kazu
Miura è stato il primo giapponese ad arrivare in Italia.
Nel
1994, al Genoa.
Quando
lo prendemmo io ero fuori nella piazzetta a giocare a calcio. Al
solito ci si menava e prendeva per il culo con i doriani. Passa un
vecchio, Belin u Spinelli u sé accatou in giappuneise.
Eh?
Va bene, l'anno prima ci siamo salvati all'ultima giornata, ma un
giapponese! Il calcio e il Giappone…che cazzo c'entrano?
In
realtà Spinelli non l'aveva comprato.
E
neanche glielo avevano regalato.
Gli
sponsor avevano pagato, proprio così, per farlo venire al
Genoa. 4 miliardi e qualcosa. Spinelli deve averci pensato un
millesimo di secondo circa, belin, sì, deve aver
detto.
Fotografi,
giornalisti giapponesi, sempre, ovunque. Scoglio, l'allenatore di
allora, già durante il ritiro vagheggiava attacchi militari
contro i perfidi, temibili e scassacazzo samurai. Toglietemi di torno
'sti gialli di minchia…esclamò in una conferenza stampa.
Ancora prima che iniziasse il campionato il Prof aveva già
fatto capire che con lui, Miura, il campo non l'avrebbe mai visto. Lo
aveva battezzato: "Miura è bravo di testa, bravo di
destro, bravo col sinistro ma non è adatto al
campionato
italiano". Ne è sicuro Professore? – chiese il
gionalista. "Nella maniera più assoluta".
Spinelli
aveva già fatto capire che non andava tanto bene questa
soluzione: il contratto prevedeva che Miura dovesse giocare. Belin,
schersiamo? – deve aver detto Ciccio Spinelli Sciarpa Gialla al
Prof.
E
allora prima di campionato, Milan Genoa, Miura ha la maglia numero
11. Scontro con Baresi dopo 20 minuti. Miura rimane in campo ma in
realtà si è sfasciato zigomo e faccia. Sostituito
nell'intervallo. Spinelli smadonna, Scoglio segretamente ringrazia
Baresi. Nel frattempo Miura si opera, guarisce, torna e non gioca,
Scoglio salta e si arriva al derby.
Al
minuto 14: Manicone alza a campanile. All'altezza del limite
dell'area, sotto la Sud, Tomas spizza e Kazu brucia tutti con tocco
sopraffino di destro. 1-0. Più che esultare si gridava.
“Sfigati doriani! Vi ha segnato Miura, avete beccato un gol da un
giapponese!”. Incredulità. Sarà il suo unico gol (e
lampo) della sua carriera in Italia. Oggi gioca ancora, a 40 anni
suonati. Pare voglia battere ogni record e giocare fino a 50 anni.
Glielo auguro, nonostante abbia un cane dal nome bizzarro: Vito
Corleone. Pare ami tutto ciò che è letteratura e cinema
sulla mafia.
Conta
poco invece che poi la partita sia finita 3-2 per gli altri.
Conta
che hanno beccato un gol da un giapponese.
Che
è pure su youtube.