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[Genova] Scià Maria

«Quello
che vidi fu qualcosa di fantastico. Lunghe tavolate con la gente che
si accomodava una davanti all’altra senza conoscersi, si salutava e
cominciava a parlarsi. Tovaglie a quadri bianchi e rossi macchiate
d’ogni colore eppure accoglienti, calde e familiari come le posate
spaiate o i bicchiari diversi. Mi sedetti, ordinai. E scoprii di
essere arrivato in paradiso». Così
parlò l’inviato di Le Monde, giunto a Genova per un reportage
sulla Superba. Si riferiva alla trattoria Da Maria, luogo prezioso
nel quale ogni genovese ha toccato almeno una volta con mano la
genuinità della propria città. E lei, la Scià Maria,
dietro al bancone era un sorriso per tutti, pazzi, artisti,
sfaccendati, legere, belinoni, gabibbi, macacchi, galusci, bulicci, bagasce, malavitosi, benpensanti, studenti, tanti. Tutto l’universo della
suburra genovese ha dato un occhio al menu’ almeno una volta nella vita, scegliendo infine per i
ravioli e il polpettone (sul menù rigorosamente scritto a mano, contraddistinto dall’aggettivo
"buonissimo").

La Scià
Maria è morta
a 85 anni. Si porta dietro una città, le sue sgangherate deviazioni, l’apertura durante il g8, il calapranzi fatto di urla e cigolii, i suoi sconti a fancazzisti di ogni età, i nasi solcati dalle vene di vino, i gruppi più improbabili a parlare di ogni cosa, tanto vicino c’era sempre uno ciucco o uno troppo ricco per pensare alle chiacchiere al loro fianco e naturalmente il suo fantastico dolce della casa.

E andarsene ancora in Cina,
significa anche cercare di trovare posto per altri ricordi di quei muri così
vicini e caldi, appena soffiati dal vento di mare.

C’è,
sì, molto più gusto a lasciare

che l’anima gridi

tra le mani entusiasmate,
che dicono parole mai sentite,
in
genere inventate

sul momento là per là… 

Posted in Pizi Wenxue.


6 Responses

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  1. simo says

    Quanti ricordi… La trattoria resta aperta grazie ad una nuora che lavorava in trattoria già da tempo, chissà se riuscirà a mantenerne lo spirito. Intanto ci mancano la candida crocchia e il sorriso della Maria, “buonissimo”, come il menù. Grazie di averla ricordata. Un saluto alla scià Maria e a te;-)

  2. mina says

    alla salute della scià maria alzo un bicchiere di AMARO CAMATTI,LA BEVANDA DEL VIAGGIATORE di cui non era mai sprovvista e che mi ha accompagnato fedele nell’avventura della segreteria legale un’estate calda in tutti sensi di qualche anno fa. a te mando un abbraccio e un bacio

  3. de says

    Ancora di nuovo un abbraccio stretto, come dici tu, come un vicolo di genova.
    Buon viaggio.

  4. b. says

    cauz,
    credo rimanga aperta, anche perché da tempo Maria non era più nell’osteria. Ma guarda che lì si manga da dio eh!!vacci, magari prima di una partita…:-))

    parto domani. nonostante questo Genoa. Pinuccio mi guiderà nell’imperscrutabile futuro calcistico, retto dal Papa Greco e dal Principe (e la memoria delle giocate di Ambrogioni naturalmente).
    un abbraccio
    b.

  5. cauz. says

    non conoscevo… peccato scoprirla in ritardo.
    magari la trattoria resta aperta pero’?
    un po’ come l’altra maria, quella milanese, quella di altrettanto buonissime spaghettate da voltastomaco, vino cartonato e patate scondite… e soprattutto quella del “ragazzo”, il suo aiutante minimo 70enne. 🙂
    ma quando riparti per la china?