Skip to content


[Shanghai] Shanghai Rhythm (1)

Andiamo
a dare fuoco ai tramonti


e
alle macchine parcheggiate male


ad
assaltare ancora i cieli,


a
farci sconfiggere

Vorrei
provare a immaginare il mondo sotto un dominio cinese. E starmene in
casa come adesso, al buio con lo schermo nero e scrivere col bianco,
per non fare troppa luce. Che scriverei col colore marrone se potessi
leggerlo. Aprire birre e lasciare in frigo i tappi. E spegnerci
dentro le sigarette. Mi manca l’autogrill e le sue inconsuete
presenze. Quegli sguardi ai libri di Faletti e Beppe Grillo. E mi
manca la macchina e poter dire, vado. E immaginare che vita fa la casellante e vorrei chiederlo. Che pensi che la
birra cinese faccia cagare. Invece la Tsing Tao è buona,
l’avevano messa su i tedeschi. Vorrei andare sul Huangpo ed essere da
solo. Con sto stronzo nelle orecchie che mi tira fuori tutte la bile
nascosta con cura e attenzione. La pulisco ogni giorno, la filtro.
Quando la sigaretta finisce nella latta fa il rumore di uno scracchio
per terra. I cani hanno scarpette rosse. Ho deciso di sopportare il
caldo, evitare l’aria condizionata, spostare dolori, traslocare
cemento e depositare sorrisi per terra. Non faccio altro. Vorrei una
stazione di benzina, che scendi e fa freddo e bestemmi contro l’omino
che tutto coperto ti guarda e sta lì fermo. E viene solo a
prendere i soldi. Da troppo tempo non ho la febbre.

Oggi
una ragazza mi ha guardato e mi ha chiesto l’ora. Sono uscito senza
cellulare le ho detto. La musica spagnola come quella di quelli là,
i gipsy qualcosa, mi fa cagare. Però la Heineken fredda è
qualcosa di inspiegabile. E pure i cinesi. Nel senso di inspiegabile.

In
Cina, anzi diciamo pure a Shanghai, non si possono bruciare i cassonetti della spazza. Non ci sono, cioè sono piccoli. Però sono pieni di sigarette.
E non mi pare ci siano neanche parcheggi di auto. Parcheggi
sotterranei, troppo fumo. La bicicletta non so neanche se la ritrovo
perché è in mezzo ad altre mille biciclette. Le latte
di birra sparse sul tavolo. Ho la capacità di occupare con qualsiasi cosa, qualsiasi superficie piana. Magari diventasse specialità olimpica. Quando voi
pranzate, qui cala il buio. Come faccio a comunicare il buio alla
vostra cazzo di luce di merda?

Sono
andato al bancomat e mi ha detto che erano finiti i soldi. Non ho uno
yuan e ho sete. L’altra è troppo distante e poi devo attraversare la strada. Vorrei una batteria da spaccare a forza di picchiarci
dentro, prendere a calci la cassa, scassare per terra i
piatti. Il crash lo metterei nel tostapane. Invece questo suona il flauto. Che non è che vai giù
e chiedi una birra e parli con chiunque entri. E infine, cosa cazzo avranno da dirsi il premier cinese e quello thailandese?

Posted in Pizi Wenxue.