Il vicepresidente del Coni, Luca Pancalli, prende il posto di Guido Rossi in Figc per riscrivere le regole del calcio. Una carriera da atleta disabile e un passato vicino a Carraro, ha messo d'accordo politica e sport. Gigi Riva sarà il suo vice Sono una persona abituata a stare con i piedi per terra perché vado sulle rotelle [22.09.2006]
Con l'applauso comune del mondo sportivo e politico, Luca Pancalli è diventato il nuovo commissario straordinario della Figc. All'insegna della semplicità Pancalli si è presentato con ironia, «sono una persona abituata a stare con i piedi per terra, magari perchè vado sulle rotelle», alludendo alla propria disabilità, mista alla determinazione: «bisogna essere tutti più operai». E' lui, avvocato classe 1964, il successore di Guido Rossi fino al 28 febbraio: cinque mesi per scrivere le nuove regole e indire le elezioni. L'indiscrezione arriva nella serata di martedì: Petrucci – che già a sorpresa nel 2005 lo aveva voluto vicepresidente del Coni anche in previsione delle Paraolimpiadi di Torino 2006 – indica in Pancalli il suo candidato. Nella mattinata di ieri il voto all'unanimità della Giunta Coni e l'affiancamento di due vice, Gigi Riva per il settore squadre nazionali e Massimo Coccia per quello delle norme e regolamenti, mentre Demetrio Albertini ha comunicato la fine della propria esperienza da vice di Rossi. Fiducia ad Agnolin e al ct della nazionale Donadoni.
Promessa del pentathlon italiano, Luca Pancalli dopo una grave incidente e la riabilitazione, torna a mietere successi sportivi – 7 ori, 7 argenti e 3 bronzi in 4 paraolimpiadi – fino al conferimento nel 2001 del Collare d'oro al merito sportivo, il più prestigioso riconoscimento per un'atleta. Non manca la politica nella sua vita: nel 1990 viene nominato responsabile nazionale per le politiche sull'handicap della UIL e durante la decima legislatura (1988-1992) è assistente nella commissione finanza della Camera. Sono gli anni del pentapartito, con Goria, De Mita e Andreotti presidenti del consiglio. Uno dei ministri dello spettacolo dell'epoca fu Franco Carraro che dal 1989 al 1993 sarà sindaco di Roma per il partito socialista: Pancalli fu uno dei sostenitori della candidatura dell'ex presidente di Figc e Lega. Una piccola ombra, motivata dalle attenzioni che Carraro ha sempre avuto per l'organizzazione degli Europei 2012 e che induce a balenare una vicinanza dell'ex presidente, seppur defilata, nelle nuove nomine calcistiche. Il curriculum di Pancalli tuttavia, invita a fidarsi in attesa delle prime mosse.
Il suo nome rappresenta il compromesso tra le richieste di un commissario «non contiguo al calcio» e uno pescato nel mondo del pallone: il neo commissario è un uomo di sport e lo precisa. «La cultura sportiva dell'Italia è anche altro rispetto al calcio e continuo a pensarlo. Guidare questa federazione è una grande responsabilità che mi emoziona», salvo dichiararsi «non tifoso, non ho neanche una minima simpatia per una squadra». Per lui, spiega, il football è un aneddoto: «quando è scomparso Giacinto Facchetti pur non avendolo mai visto giocare, sapevo perfettamente chi fosse, perché esprimeva dei valori che andavano al di là del calcio». Le sue prime parole da commissario indicano un desiderio, «riportare serenità», che si traduce in un dettaglio tecnico di primaria importanza: «contatterò quanto prima Borrelli affinchè possa continuare ad aiutarci per proseguire in questo percorso, sarei onorato se volesse continuare a far parte di questa squadra». Favorevole all'autonomia dell'ordinamento, elenca le priorità del suo mandato: il rinnovamento della giustizia sportiva e del sistema elettorale della federcalcio. Il nuovo commissario ha inoltre dichiarato di volere proseguire il lavoro di Rossi, spalleggiato dal presidente del Coni, Gianni Petrucci: «La riforma va avanti, con persone diverse. Rossi e i suoi collaboratori hanno dimostrato che anche persone estranee al mondo del calcio possono fare bene. Il calcio non è tutto malato, dobbiamo dare ottimismo a tutti quei bambini che ogni giorno vanno a giocare».
La sua nomina è stata accolta in modo positivo dal pianeta calcio con i primi apprezzamenti di Matarrese («siamo in sintonia») e persino quelli di Moggi («E' una brava persona»). Il mondo politico si è trovato unanime nell'elogiare il nuovo commissario. Il ministro dello sport Melandri si dice «lietissima» della nomina di «un giovane dirigente dotato di ampie competenze manageriali» e gli fanno eco Veltroni, Ciocchetti (Udc) e Alemanno (An). In attesa delle regole, parte la questione dei diritti televisivi: in serata Confalonieri, presidente Mediaset ascoltato alla Camera sul ddl delega sui diritti tv, avvisa: «per Mediaset è indifferente la modalità di gestione dei diritti che sarà varata, fatti comunque salvi gli impegni acquisiti e pregressi», specificando che calciopoli non ha niente a che vedere con i diritti tv e che i contratti già firmati restano validi. Ieri il ddl che prevede la contrattazione collettiva ha ottenuto l'urgenza per l'iter dalla Camera: Pancalli capirà presto quanto autonomia è destinata al nuovo commissario operaio. (s.pi.)
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