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[Sarpi – Shanghai – Luglio col bene che ti voglio] P.A.C. Men

Ed
eccoci qua, a reti unificate il mio e il mio socio. Abbiamo
addirittura messo su una newsletter aperiodica di Blackswift, stiamo
progredendo in tema di comunicazione…Per non essere proprio uguali
ho usato il titolo che abbiamo scartato, PAC Men per il nostro
raccontino. Purtroppo non siamo neanche stati in grado di fare un
gadget, che ne so occhialini da sole taggati Bs o prendisole Liboni.
Anyway ecco l'intro, in fondo i links, insultateci che tanto ci piace
(più al mio socio che a me, che io sono più reffioso…:-)

— 

D'estate
si sa, il giallo tira. La gente ha voglia di storie, che cominciano,
che finiscono, in cui i vinti vincono e i cattivi perdono, che poi al
largo, sulla barchetta, durante l'aperitivo, già c'è la
scottatura a dare fastidio, ci manca anche un impiccio letterario.
Potremmo pure dire che il giallo sta tirando un pò tutto
l'anno, come i complotti, gli intrighi, i giochi di potere.

La
memoria pop letteraria dalla quale attinge blackswift è
popolata di rotocalchi estivi, quelli che poi ci fasciavi le uova, la
verdura o li mettevi per terra quando si doveva dare il bianco ai
muri, con storie apocalittiche, per lo più famigliari, di
disgrazie, di impercettibili attinenze con il reale. Una sorta di
precursore di reality fiction che proprio perché partiva dalla
realtà (omicidi tra le mure domestiche, storie italiane di
scappatelle finite in tragedie, ecc) costituiva una straordinaria via
di fuga, nel negozio del parrucchiere, del barbiere, nei cortili
estivi, sulla spiaggia.

Lupo Liboni inaugurò la
stagione dei nuovi mostri per l'estate. Balordo, mezzo, anzi tutto,
fascistoide, si era tirato dietro le ire funesti delle comari di
mezza Italia, specie quelle che scrivono sui quotidiani. Carlotto ne
fece un ritatto che impressionò, parlando di insofferenti e
prevedendone la fine che da lì a poco Lupo avrebbe
trovato.

Una storie minore, assurta agli onori delle cronache,
in mancanza di scalini, scaloni, scalate e intercettazioni. L'Italia
lo voleva morto e lui morì. E allora, in epoca di romanzi
criminali e di rivalutazione di hard boiled alla Ellroy, è un
piacere dipingere la vicenda di Lupo Liboni in qualcosa di piccolo e
grande allo stesso tempo. Una storia di balordaggine, inserita in uno
dei periodi bui dell'Italia. Una straordinaria e casuale concomitanza
di date. Una bizzarra, e molto meno comica delle premesse, storiella
che non sembra molto più strana di quanto si potrebbe leggere
sui giornali.

La
chiamiamo Reality Fiction. Partenza dal reale per trasfigurare la
realtà stessa. O per dare una propria lettura, con l'artifizio
delle storie. E' solo un racconto, un divertissment. Un piccolo
mostro per l'estate 2007.

Che gli insofferenti
continuino a correre.

Su
Blackswift esce il mostro dell'estate da portarvi sotto l'ombrellone:
Luglio col Bene che ti Voglio
(rtf,
txt, pdf, cazzi e mazzi)

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