Domenica prossima c'è il derby. Tutti in ritiro, tifosi compresi.
Noi
di solito si fa un tempo sega e un tempo così così.
E' il commento tra il primo e il secondo tempo di un amico dell'inviato livornese del quotidiano fondato da
Lucarelli (il bomber ora in Ucraina), sulle ultime abitudini della
squadra amaranto. Non so bene invece come potrei
classificare il Grifone in questo momento. Nei primi 40 minuti
sbagliamo un rigore, due buone occasioni e battiamo 10 calci d'angolo
(a zero). Purtroppo non siamo in piazzetta, dove ogni tre corner
becchi il rigore (che tanto poi sbagliamo) e quindi chiudiamo il
primo tempo sulle 0-0 con gli ultimi 5 minuti pericolosamente sulle
gambe.
Nel
secondo tempo pronti via e sembriamo tornare in palla, ma proprio
quando sembra maturare la pera, la becchiamo su rigore. Tavano
trasforma, li svegliamo tutti noi, 0-1. Passano pochi minuti e i
migliori raddrizzano la baracca: Rossi crossa dal fondo, Borriello si
avvita fuori dallo specchio della porta, trovando l'angolo opposto e
beffando Amelia. Poi assalto e finale al cardiopalma, perché
Rubinho ci salva in almeno due occasioni.
Giochiamo,
cerchiamo gli schemi, ma ci manca ancora la condizione. A me della
partita non me ne frega un cazzo, domenica c'è il derby e come
al solito ci arriviamo tra polemiche, mugugni e giastemme. Come mille
altre volte è la partita che ci può rilanciare. Come al
solito, anche se il calendario dice Zanp – Genoa, in trasferta
saranno loro.
GoNpagna TroNbina,
Salutiamo anche su questo blog la fantastica testata dei GoNpagni del
PGMI:
http://www.siberiaonline.net/
b.
GoNpagno Beirut, le auguro un’iNpegnata settimana di cabale. Scriva ancora, scriva, che noi qui la si legge seNpre molto volentieri
Dobbiamo intenderci sul significato della parola “derby”. Nell’ippica si riferisce alle competizioni in cui gareggiano i migliori purosangue, bardotti e simili non rientrano nella categoria, quindi è facile intuire che nel caso gli esclusi non portino i colori rossoblu. Nel calcio indica sfide stracittadine. L’infausto decreto del 1926 ha dilatato i confini amministrativi e nulla più, evitiamo di mescolare la seta e gli stracci, l’oro e l’ottone. Si tratta di una partita come tante, che vede opposto, come direbbe in queste circostanze un giornalista britannico, “The real old smart” al “The brash new commerce”.
da grifoni.org