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[Shanghai – Genova – Milano] La storia scritta dai Giudici

 
Giornata
intensa: mentre a Genova i pm riscrivono la storia del G8 cercando di
condannare 25 persone di devastazione e saccheggio, a Milano è
andata in scena un'altra mini “storia d'Italia by Giudici Italiani” [d'altronde ne ha scritta una il camerata, poi compagno Indro Montanelli e vabbè, ora pure Bruno Vespa (!!!) vuoi che non la scrivano i giudici che lo fanno da sempre? ] relativamente ai fatti dell'11 marzo 2006.

Perché
poi alla fine giornalisti, giornalisti televisivi (i peggio di tutti,
come dice il buon Biondillo sono i giornalisti sportivi
televisivi…:-) e soprattutto anche scrittori, specie di sinistra, e
diciamocelo, interpretano la storia proprio partendo dalla verità
giudiziaria, spesso unica ad affermarsi. La verità giudiziaria
è la verità dei Giudici, suggerita dai Pm e scritta con
ordinanze, sit, perizie, analisi, informative, dalle forze
dell'ordine. E' la storia scritta da una parte ben precisa della nostra società. E' la storia scritta e ribadita che oggi, per altro, si inserisce in un circuito di gestione di informazioni e immaginari, ancora più perverso di un tempo, perché la Comunicazione si è molto complicata, e asservito alla finta Morale che ci vuole, o buoni o cattivi.

Ecco,
sta accadendo questo: a Genova e Milano si stanno scrivendo pezzi della
nostra storia e la stanno scrivendo altri. Oggi il Sostituto
Procuratore Generale di Milano ha fatto la sua arringa nella prima
udienza di appello per il processo 11 marzo
(18 condanne a 4 anni).
Ha ovviamente richiesto le stesse pene, ma ha sollevato un dubbio.

In
pratica ha detto: “Secondo me c'è la devastazione, ma
mettiamo non ci fosse devastazione e saccheggio, c'è pur
sempre quel cazzo di incendio dell'An Point (vuoto), a costituire una
cosa gravissima, quindi tutti colpevoli”.

Al
di là di aspetti processuali su cui ognuno può farsi la
propria idea leggendo le carte (su supporto c'è tutto), è
evidente come Milano e Genova, abbiano una valenza ideologica in due
direzioni: a Genova magistrati democratici, in soldoni, dicono “tutto
ciò che è a sinistra del Comitato Centrale del Partito
non è lecito, devastatori del cazzo!” (dicono anche molto
altro, ma aspettiamo che finiscano la requisitoria per capire bene il
quadro generale e provare a trarre qualche conclusione); a Milano si
dice: “Non si può, cioè non si può fare una
roba del genere a Milano, perché non si può e basta,
non si può soprattutto nel centro dello shopping, insomma è
una questione Ideologica e di Immagine, c'erano le elezioni, ci sono
dei calcoli politici che voi neanche immaginate, quindi zitti per
favore, ché abbiamo da confondere le idee all'opinione pubblica e se permettete è un lavoro di merda, ma bisogna farlo”. La legge, ipocrita per natura, poiché espressione di ipocrisie politiche, storiche e sociali, permette rappresentazioni
immaginifiche impensabili, grazie a questo reato così vecchio, ma
così nuovo nella sua applicazione, che è quello di
devastazione e saccheggio. "Politica? Macché, Siete Barbari, dei Mostri", in pratica.

Da
registrarsi infine una buona presenza di pubblico, qualcuno si
aspettava di più. Mancavano alcuni “buoni” che
probabilmente dopo essersi strappati tutti i capelli qualche tempo fa, hanno trovato di meglio da fare. Forse erano dal parrucchiere.

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2 Responses

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  1. billie says

    ti va di mandarmi un report informale? mi fido di piu’di quello.. mi spiace per k’amarezza di huge..
    vi abbraccio e sono vicina
    mille baci
    billie

  2. hugenay says

    La mancanza di diverse persone ha costituito il classico “silenzio assordante”.
    Ma per il resto, meglio cosi’.
    Nulla di meglio di prove di questo tipo
    per capire come [aggettivo a scelta libera] sono le persone con cui si e’ condiviso molto.
    Un ringraziamento a te e a Blanca per la presenza.

    Anche se avete un concetto strano di “andare a prendere un caffe’ insieme.”
    ^_^