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[Genoa] No al calcio moderno

Scrivere
sul Genoa solo quando si perde. Ultimamente sta diventando un impegno
fisso. Con i rossoblù di mezzo è necessario fare opera
zen e provare a confermare quanto si pensa sul calcio: giochiamo
bene, non facciamo un punto che è uno, ma la fortuna prima o
poi girerà. Insomma preferisco perdere giocando bene. Fine
della diplomazia.

Ieri Genoa Roma è stata una specie di rito
pagano giocato in un cimitero vivente. Se le bandierine dei corner
avessero avuto una lucina in cima, l’effetto scenico sarebbe stato
ancora più pregnante. Silenzio assoluto, qualche coro che
parte dal piloro, quando i ragazzi sembrano spingere e guardare la
Nord, sussurrando, “Dai cazzo dateci una mano”. Poi ritorna il
silenzio, i fischi e bestemmie, tante. Ma non cantante in coro, non
rendono l’idea.

La
Nord è ferita e straziata dal vuoto pneumatico di una
riflessione che non c’è. Qualcuno canta, qualcuno fischia,
qualche coro anti polizia. Qualche mugugno e un’uscita sconsolata:
per il risultato e per questo calcio di merda. Con un peso sullo
stomaco, che i canti e i riti collettivi di solito riescono ad
affievolire. Esci incazzato per il risultato quando è
negativo, ma hai la coscienza a posto, ti pare di avere dato tutto. Invece
ieri sembrava a tutti di non avere neanche sudato.

No
al calcio moderno.

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