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[Shanghai – Beijing + 127] Rivincite

Exit
light
Enter night
Take my hand
Off to never never land

Mangiando
anatra alla pechinese Ly e il suo amico attore mi spiegano che a noi
occidentali interessano cose che a loro invece non interessano. Le
critiche occidentali, le menate sulla democrazia. Vogliamo solo
vivere bene, tranquilli ed in pace. Non importa se il Governo mente,
finché salvaguarda la nostra unità a noi va bene
,
mi dice D., aspirante attore di fiction televisive. Una bella storia, interessante, emozionante e bizzarra. Chissà prima o poi la racconto. Communism is
bullshit, but Communist Party is Great
.

Chiaro.
Non vogliamo fare la fine dell’Unione Sovietica.

La
prima notte pechinese la passiamo nella zona di BackSea: un lago
ghiacciato su cui si affacciano pub e locali. Decisamente diversi da
Shanghai. Freddo, musica che proviene dagli interni. Colori tendenti
al rosso, in un mix di luci e ombre mooooolto Beijing.

Entriamo
in uno di questi locali, si chiama Sex and da City. Non so
perché. Non so cosa c’entra il da. Insieme a noi ci
sono una ragazza, altra attrice, vestita di rosso, come fosse in
maschera, stivalozzi neri aggressive, trucco pesante e aria da
bevitrice incallita. Con lei c’è il suo amichetto, un
sudcoreano. Immediatamente scatta la sfida, per la rivincita dei
mondiali del 2002. Ladri, gli dico. Lui ride.

Io
prendo una birretta, loro ordinano – subito – una bottiglia di Jack
Daniels. Sticazzi. Arrivano frutti e fiori e qualità. Io sono
spaccato, sono sei giorni che non dormo. Giochiamo ai dadi, una sorta
di tocchi genovesi, in cui bluffando devi indovinare cosa
hanno gli altri sotto il loro bicchierino. Divertente, il primo
turno, poi diventa un po’ una mennata. Ma d’altronde non si può
fare altro. La musica è alta, parlare non se ne parla. Si
gioca. Se perdi, bevi. Too boring. Si cambiano le regole. Se
perdi, devi ballare per un minuto. Il locale non è strapieno,
occidentali di sessant’anni ballano con ragazzine. Gli italiani li
riconosci subito: pensano che all’estero tutto sia possibile. Così
individuo immediatamente un uomo che avrà cinquant’anni con
pantaloni rossi, camicia aperta sul davanti, attaccattura dei capelli
dietro le orecchie e capelli unti e bagnati. E lunghi, tipo il cantante degli Scorpions per intenderci. Disgusting. Sul
bancone, dove siamo appoggiati, ballano alcune ragazze. Musica hip
hop. Fumo, rumore, ma meglio di tanti pub shanghaiesi. Poi si
cambiano di nuovo le regole. Se perdi balli, se fai un tot di punti
puoi chiedere ad altri di ballare. E arriva il momento.

Non
so come, non so perché cambia la musica. Metallica, Enter
SandMan. Io e il coreano. Ci tocca. Solo che lui tazza da paura e
sale sul bancone. Standind Ovation. I like Totti. Mentre la
nebbia ci avvolge, it’s pollution, man, torniamo a casa. Oggi
faccio il turista.

E
la nebbia quando cade
tra le braccia della sera
ci fa sentire
come dei fantasmi
sopra una corriera.

Posted in Pizi Wenxue.