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Accarezzare cuoio a Shanghai

Il
campo è sintetico, sotto sabbia nera. Il luogo è
l’università di lingue straniere di Shanghai. Nove contro nove. Regola
del fuorigioco e conseguenti teatrini, stile Baresi del Milan di
Sacchi. Si inizia bene, ci si passa la palla, si rispettano i ruoli.
Quando mi pare siano più o meno passati 40 minuti, sento che
non ho più benzina, in più ho preso un paio di stecche
niente male, su ogni tibia. Insomma sono in apnea, dopo due golletti
e un paio di licenze tecniche che hanno sollevato clamore e minuti che comincio a passare in modo immobile, stile guardiano del traffico. Chiedo,
“oh quanto manca”. “Un’ora e venti”. “Come un’ora e venti”.
“Eh giochiamo due ore”. “…”

Per
fortuna al termine della prima ora, i cinesi cominciano a volere fare
i Pelè e i Cristiano Ronaldo, rintronati dal football della vecchia Europa e il suo fottuto marketing. Per me però è una buona scusa per salutare,
ringraziare, e ci vediamo venerdì prossimo. Prima riesco a
farmi tirare allegramente per terra, planare sul campo e appoggiarmi,
ovviamente, con la mano dove mi sono beccato i cinque punti cubani.
Quanto meno, ho concluso, ottimo intervento quello di Miriam a Cuba,
perché la ferita non ha patito troppo, se non per uno sguaro,
appena sotto.

Abbiamo
vinto, per una volta, tantissimo a tanto, perché nell’ultima
ora non ho contato i gol. Poi doccia e massaggio. I cinesi in questi
casi, va detto, se la viaggiano. Uno dei miei compagni di squadra mi
ha detto “Eh si vede che sei bravo, ma il tempo passa per tutti”.
Dall’alto dei suoi vent’anni. Facile eh?

Questo
post per dire ai compagni del San Precario C.F.C. che sto rispettando
i programmi di allenamento stabiliti con il mister…:-)

Posted in Pizi Wenxue.