E
a te, che cercavi il motivo
di un inganno inespresso dal volto,
lei propose l’inquieto ricordo
fra i resti d’un sogno
raccolto.
Mentre
al Sofa Bar, grazie ad Alice e al suo invio di cd :-), mi mettono De
Andrè quando varco la soglia, commuovendomi…(a Il Pescatore, le ragazze del bar canticchiano il lalalalalala ecc.: prossimo passo: traduzione dei testi di Faber.)
Ecco alcuni
consigli per l’estate:
Yu
Hua, Brothers, Feltrinelli.
Di
Yu Hua, nato ad Hangzhou nel 1960, avevo già scritto e devo
dire che non finisce mai di stupirmi. Il mio scrittore preferito in
assoluto è Saramago (soprattutto quello di Memoriale
del Convento): Yu Hua in Brothers me lo ha ricordato, grazie alla
narrazione popolare, a molte voci, in in continuo cambiare visione e
narratore, con frasi popolari e uso di parole ricercate e spesso
dialettali. La storia di due fratelli, in una cittadina cinese: tra
spiate al cesso e la consueta tragedia della rivoluzione culturale, a
scuotere rapporti umani e piccoli sogni.
Qiu
Xiaolong, Ratti rossi, Marsilio.
Anche
di Qiu Xiaolong, nato a Shanghai nel 1953, avevo già parlato.
La sua quadrilogia è giunta all’ennesimo atto. L’ispettore
Chen si muove tra Hu e Usa, alla ricerca di ratti rossi corrotti, tra
saloni, club e giri di denaro. Un viatico niente male per chi vorrà
venire a Shanghai, tra consigli culinari e una trama che rispetto al
solito appare più vivace. Per di più il protagonista,
l’ispettore Chen è anche un letterato, poeta, nonché
traduttore del mio poeta preferito, Eliot. Mai come in questo libro
proprio Eliot e il suo Prufrock colorano astrattamente la trama e i
movimenti del protagonista.
Anchee
Min, L’imperatrice Orchidea, Corbaccio.
Anche
la Min è di Shanghai. Nel suo primo libro che lessi, Azalea
Rossa, ho trovato tre storie di donne, unite da un filo conduttore
leggero, sottile e tragico.
La protagonista di quel libro, una ragazza
guardia rossa che, dopo una passione omosessuale durante la
rivoluzione culturale, troverà nella carriera d’attrice
l’occasione di misurarsi con due donne decisamente famose nella
storia cinese: Jiang Qing, terza moglie di Mao e Cixi, l’Imperatrice
Regnante. Due destini, questi ultimi, accomunati dall’ira dei
cinesi nei confronti di due donne finite male e maledette per
l’eternità.
Tanto che nei libri di testo cinesi, anche i più recenti, Cixi sarà definita in questo modo: fu una mente ineguagliabile nell’ordire intrighi infernali. Non è un caso quindi, che la scrittrice shanghaiese, espatriata negli Usa, abbia usata la figura di Cixi come centro del suo libro, l’Imperatrice
Orchidea. Cixi, concubina dell’imperatore Xian Feng, prima a dargli un
erede e imperatrice dopo la morte del marito. Un libro sui costumi antichi, le tradizioni e gli intrighi tipici del potere cinese. Da leggere se si sta in
città ad agosto alla ricerca degli intrighi della città
proibita.
Per
chi avesse mire più sofisticate, consiglio tre libretti niente
male: Segreto Tibet di Fosco Maraini, Corbaccio: per questo
libro le parole non sono abbastanza, per esprimerne il calore,
l’interesse e la grande opera di Maraini; La Cina del Novecento di
Samarani (Einaudi) e Storia del Pensiero Cinese di Anne Cheng
(Einaudi). Enjoy.
E
poi sorpreso dai vostri "Come sta"
meravigliato da
luoghi meno comuni e più feroci,
tipo "Come ti senti
amico, amico fragile,
se vuoi potrò occuparmi un’ora al
mese di te"
"Lo sa che io ho perduto due figli"
"Signora lei è una donna piuttosto distratta."
E ancora ucciso dalla vostra cortesia
nell’ora in cui un mio
sogno
ballerina di seconda fila,
agitava per chissà
quale avvenire
il suo presente di seni enormi
e il suo
cesareo fresco,
pensavo è bello che dove finiscono le mie
dita
debba in qualche modo incominciare una chitarra.
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grazie!
avevo proprio bisogno di qualche consiglio fuori dai ‘classici’ schemi.