Ma
tu chi sei
cos’hai perché non parli
non argenti di
stelle
questo scialbo mattino.
Caldo,
freddo e streghe, canzoni e parole, nella prima notte pechinese,
fatta di febbre e raffreddore, incubi dolci e frasi a trapanare il
cervello. Adrenalina da ritorno, i minimi particolari, confidenze e
l’oceano spalancato di avversità pratiche da affrontare. Il
deserto di soluzioni, accattivante, perché non manca la
curiosità, come si dice. Ma un letto è più comodo della
poltroncina della British e allora ho visto il lato positivo.
Astri
lucenti, albe del cielo, scale armoniche ascendenti e andare tra un
giro e l’altro, un dormiveglia e un sonno, la luce e il cervello
troppo veloce. Rumori, lamiere e clacson, cielo blu e odore di benza,
da bruciare e asfaltare. Rintronamento misto a odori da ritrovare,
facce cui assegnare un nome, strade da ricordare, la fame e la sete e
ricarica il cellulare e voglia di fare niente e il ritorno a nuove
abitudini, fare le scale, picchiare forte col piede, girare la chiave
entrare e capire che le voci di una casa non si imparano mai.
Come
se fosse facile, convincersi, a non ridere troppo di sé.
prova
socio…:-)) quando torni dall’irlanda, rimedia…per favore….
cauz! ma se ti ho avvisato perfino sul blog di quando partivo!
a poi
b.
ben arrivato. stop. attendevo tuo primo post. stop. io in irlanda per due giorni. stop. tienimi aggiornato. stop. cauz in cina finisce in bocca ai filo tibetani. stop. terminare prima che cio’ accada. stop.
un abbraccio. stop.
🙂
stop
cioe’, ma tu sei ripartito cosi’ senza dire un cazzo? senza nemmeno salutare? 🙂
spero di rivederti per il derby… o direttamente la’… a breve mi licenzio, e forse e’ ora di trasferirsi…
dale milito.