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[Sentenza Diaz] Intercettazioni e amnistie

Prima che la mente si schiarisca, di
seguito alcune chicche tratte da intercettazioni dei poliziotti a margine
del processo Diaz e il comunicato di SupportoLegale dopo la sentenza di ieri.

[Intercettazione
di Colucci, ex questore di Genova ai tempi del g8, poi indagato per
falsa testimonianza al processo Diaz. L’ex questore dopo la
deposizione si bulla della sua abilità nell’inventarsi la
nuova versione]
«Se
il capo
(De
Gennaro ndr)

vuole maggiori ragguagli, gli ho detto… se vuole sapere qualcosa io
sono qua, che devo fare, vengo a Roma?. Poi stamattina m’ha chiamato
il capo. Dice li hai, li hai maltrattati
(i
magistrati dell’accusa, ndr)

una cosa del genere, li hai., li hai… gli hai fatto la…, come ha
detto, li hai… e no
sbranati,
li hai… va be insomma, una frase ha detto. In senso positivo,
chiaramente. Che era contento eccetera. Ho saputo da Ferri che anche
Caldarozzi e Gratteri sono stati contenti, diciamo, di questa…
Luperi è rimasto contento. D’altra parte è uno scenario
nuovo si è aperto per colpa mia diciamo».

[intercettazione
tra Gratteri, oggi capo dell’anticrimine e Colucci, dopo la stramba
deposizione di Colucci, dopo la quale finì indagato per falsa
testimonianza]
«E’
che volevamo farti un saluto con Gilberto
(Caldarozzi,
all’epoca vicecapo dello Sco, indagato ndr)
.
Quando si dicono le cose e si dicono come giustamente e correttamente
le hai dette tu allora è doveroso, diciamo, da parte nostra
insomma rendere omaggio, come posso dire, alle persone per bene.[…]
Ti siamo… vicini e riconoscenti…» Colucci ringrazia e
aggiunge: «Lui
(il
pm ndr)
secondo me c’ha
preso uno schiaffone da Manganelli
(attuale
capo della polizia, ndr)
.
Ce n’ha preso un altro da me». E Gratteri soddisfatto: «Ma
diciamo anche due».

[Intercettazione
tra Serra, ex prefetto di Roma e Colucci]
«Hai
salvato quel maiale schifoso, dice che De Gennaro ti ha ringraziato»

[Intercettazione
di Colucci]

«Io
ho scoperto una cosa […] che i processi non si vincono o si perdono
in tribunale, ma si vincono e si perdono fuori dal tribunale…»

 

[Comunicato SupportoLegale] AMNISTIA
PER LA POLIZIA

Giovedì
13 novembre 2008 si è concluso l’ultimo dei tre grandi
processi di primo grado per gli eventi legati alle proteste contro il
G8 del luglio 2001 a Genova. Il processo a 29 funzionari di polizia
per l’irruzione alla scuola Diaz che terminò con 93 persone
arrestate illegalmente e 61 di queste ferite gravemente si è
concluso con una sentenza esemplare: sedici assoluzioni e
tredici condanne
.
Il tribunale ha deciso di condannare
solo gli operativi e di assolvere a pieno titolo chi ha pianificato
un’operazione vendicativa e meschina
. Di assolvere le menti che
per giustificare una carneficina hanno deciso di piazzare due bombe
molotov recuperate nel pomeriggio tra gli oggetti rinvenuti, di
mentire circa l’accoltellamento di un agente, di coprirsi l’uno con
l’altro raccontando incredibili resistenze da parte degli occupanti
della scuola e saccheggiando il Media Center che vi si trovava di
fronte. La ciliegina sulla torta del presidente Barone e delle sue
due giudici a latere Maggio e Deloprete: alle vittime di
quella notte va qualche spicciolo, tanto perché nessuno
si lamenti di essere stato tagliato fuori da una immaginaria torta.

Alla
lettura della sentenza nessuno di noi si è meravigliato. Non
siamo delusi, non siamo tristi, né pensiamo alcuno dovrebbe
esserlo. Siamo solo furiosi.

Non
abbiamo mai creduto che la giustizia fosse veramente "uguale per
tutti", non abbiamo mai creduto che chi esercita il potere
avrebbe ammesso di essere giudicato, di essere messo in discussione.
Ma il dileggio con cui è stata confezionata questa sentenza
parla da sé: l’amnistia per la polizia è la
seconda parte di quell’operazione vendicativa e meschina che ha
portato alla Diaz.
E’ il secondo tempo della vendetta per
la frustrazione e il terrore che lo Stato e i suoi apparati hanno
provato in quei giorni di rivolta. Non ce l’hanno mai perdonata e non
ce la perdoneranno. La sentenza che chiude questo ciclo di processi
di primo grado dovrebbe essere una lezione di storia, e forse
grazie ad essa restituiremo la dignità a una vicenda che ne ha
avuta molto poca, perché molti oltre a noi si accorgeranno
di
qualcosa che è la base di quanto è successo a
Genova in quei giorni.
Esiste una posizione per cui parteggiare:
quella degli insofferenti, quella dei subalterni, degli
sfruttati, dei deboli, di coloro che lottano per un mondo migliore e
più equo.
Ed esiste un’altra posizione, quella di chi
comanda ed esegue, di chi tortura e vìola, dei forti con i
deboli e dei deboli con i forti, quella di chi esercita il potere e
lo coltiva.

Nella
vita bisogna scegliere
. Noi lo abbiamo fatto, oliando meccanismi
di memoria che altrimenti avrebbero condannato all’oblìo una
pagina nera della storia italiana e internazionale. Noi lo facciamo
tutti i giorni. Non abbiamo rimorsi e non abbiamo rimpianti per
quanto è avvenuto.
Solo rabbia. E non siamo i
soli.
Supportolegale

Posted in Pizi Wenxue.


One Response

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  1. zack says

    ciao cinese…
    da parte mia devo dire piu rassegnazione che rabbia
    questa sentenza non sorprende nessuno e direi persino non scandalizza piu nessuno, tanto ci siamo abituati al marcio. credo che la politica (e la giustizia) in Italia sia morta e sepolta.
    dai un’occhiata anche al mio blog, ti ho rubato un’intercettazione…