Ieri
sera ho atteso la sentenza Diaz. A Pechino era notte fonda. Nessuna
sorpresa, qualche sera fa, nel gelo pechinese avevo provato a
spiegare perché la sentenza sarebbe stata questa. Niente di
che, è che avendo vissuto il processo, il comportamento del
giudice appariva fin troppo esplicito in ogni decisione da prendere.
Ho atteso lo stesso, ben sapendo che di sorprese ieri, ne avevo avute
abbastanza. Complice la pettinata che ci hanno dato gli juventini
(4-1) ero sveglio. E ho subito pensato: e adesso sono cazzi. Perché
gli assolti del processo, sono il Potere. E se l’Italia non esiste, perché è
un insieme di bande in lotta tra loro, quella parvenza di Stato
si coccola e aiuta, quando serve, i suoi fedeli servitori. E per chi
ha provato in ogni modo a mettergli i bastoni tra le ruote, ora
arriva il tempo che non volevamo sognare: sucare di nuovo. I
vertici attuali della Polizia hanno dimostrato di usare il loro
potere mano a mano che hanno asceso i gradini della gerarchia. Hanno
complottato, hanno tentato in ogni modo di farsi sentire durante il
processo con intimidazioni, sfrontatezza (le molotov sparite dagli
uffici reperti del tribunale), sotterfugi, trucchetti, arroganza.
Riposto
qui quanto scritto dal mio socio. Si chiude una fase della nostra
vita. E ora, al solito, Nessun Dorma.
Se
non sapete di cosa sto parlando, andate a dare un occhiata sul sito
di supportolegale, che stasera di tempo per la didattica non ne
ho molto. Oggi si è conclusa una fase della mia vita che è
durata circa 8 anni. Si è conclusa con una sentenza che a
fronte di una storia che ormai tutto il mondo conosce assolve gli
organizzatori di una rappresaglia premeditata che è costata
quasi la vita ad almeno una decina di persone e la salute a molte di
più. Certo i Canterini-boys sono stati condannati e alle
vittime hanno dato 1000-2500 euro di danni. Una vera fortuna, no?
Chissà quante caramelle si potranno comprare. Il tribunale
di Genova, come era ormai palese considerato la condotta in aula
del suo presidente Gabriele Barone (sempre molto accondiscendente con
le difese degli imputati e molto intransigente con pubblica accusa e
parti civili), ha lanciato un segnale chiaro nei confronti di
tutti coloro che si degnino di ascoltare, un segnale di impunità
e di connivenza con quella rappresaglia. Questa impunità
costerà cara a qualcuno, perché tutti coloro che in
questi anni hanno combattuto contro questi criminali in divisa sanno
bene che per costoro la rappresaglia adesso è solo all’inizio.
La speranza è che la sentenza non insegni solo a questi
signori che possono fare quello che vogliono tanto saranno protetti
da Stato e Giustizia, ma che insegni anche a chi ancora pensa di
lottare e partecipare alla vita politica del paese che c’è
solo un modo per affrontare gli sbirri e non prevede una interazione
democratica. Quello che dice la sentenza è questo. E forse era
necessario che un atto che non c’entra con quello che accade
quotidianamente inviasse un segnale chiaro di come si stanno mettendo
le cose. La sentenza non è uno schiaffo al passato, ma una
affermazione del presente e del futuro. Una lezione di storia che
come tutte le lezioni utili non serve solo per quello che è
già accaduto ma soprattutto per quello che accadrà. Il
tempo per scegliere è ormai vicino e nessuno potrà
pensare che basterà lasciarsi scorrere la merda che ci
arriverà in faccia addosso perché tutto torni entro
quella che ci piace chiamare normalità.
Imputato,
il
dito più lungo della tua mano
è il medio
quello
della mia
è l’indice,
eppure anche tu hai
giudicato.
Hai assolto e hai condannato
al di sopra di
me,
ma al di sopra di me,
per quello che hai fatto,
per come
lo hai rinnovato
il potere ti è grato.
Ascolta
una
volta un giudice come me
giudicò chi gli aveva dettato la
legge:
prima cambiarono il giudice
e subito dopo
la
legge.
Oggi, un giudice come me,
lo chiede al potere se può
giudicare.
Tu sei il potere.
Vuoi essere giudicato?
Vuoi
essere assolto o condannato?
ciao fra.
ehm. non è ottimismo.
un bacio a tutti (quasi) tre…:-)
b.
Non riesco proprio a condividere il tuo ottimismo, ossia che da questa sentenza si possa imparare che esiste una strada non democratica e non dialogica per affrontare (e sconfiggere?) il potere. Al contrario mi pare che il messaggio chiarissimo sia “fatevi i cazzi vostri”: la partecipazione politica non conduce da nessuna parte e si paga coi punti di sutura, i più forti vincono sempre, fanno carriera e vengono assolti e la maggior parte della gente vota berlusconi e se ne frega.
nel conseuto marasma di commenti ne segnalo due di natura diversa.
Bianconi sul Corriere dà sfogo alla teoria in auge da tempo e vagamente coniglia nel leggere le carte. La procura di Genova non ha mai creduto al Disegno. E’ molto più semplice: si sono incazzati quando gli sbirri hanno “mentito”. E piano piano hanno scoperto gli altarini. La Diaz, fu un sacco di cose, impossibile racchiuderla dentro a un disegno. Pietà, Bianconi…pietà.
http://www.corriere.it/…-8d3c-00144f02aabc.shtml
L’altro è di D’Avanzo (su Repubblica) e lo trovo molto più onesto, specie nel leggere l’importanza della polizia in situazioni “speciali”. Non mi piace, al solito, l’allusione a infiltrati- bb, ecc. solite scuse per spiegarsi qualcosa di incomprensibile. Ma, come si dice a Genova, meglio di una ditata negli occhi.
http://www.repubblica.it/…tto/vuoto-diritto.html