Skip to content


[Pechino] Rumors da Supercoppa

Preso
atto che non sarò a Odense il 27 agosto, sulle tracce di Pamuk, saluto Pechino con
questo pezzullo sui campionissimi della pedata in Cina. Un po’ di
sano gaffe – gossip…

Poiché
le partite d’agosto lasciano spesso il tempo che trovano, per la
versione cinese della Supercoppa italiana del 2009, aloni di mistero
che non siano relativi al risultato, ondeggiano intorno al match. C’è
chi è curioso di sapere quale sarà la prima parola in
cinese imparata da Lotito, se Morganti e Mourinho litigheranno, data
la loro propensione a guadagnarsi il premio di chi sia più
vanesio, chi sarebbe interessato a capire quanti soldi girano, alla
fine, intorno a questa supercoppa italiana in terra cinese. Che
nessuno l’ha mica detto. Il lato tecnico lascia il tempo che trova:
esigenze di marketing impongono una finale l’8 di agosto, con
italiani al mare o a millantare la partecipazione alla chiusura di
accordi turchi-russi sul gas e gambe di cemento armato. Passo stanco,
acido lattico, abbronzatura ancora fresca.

Il
tutto condito da un clima umido, caldo, risucchiato dalla cappa di
smog della capitale cinese. Il panorama generale è quello di
un calcio viziato a due velocità: l’Inter dei campioni
rigorosi, del pago e pretendo, delle paranoie, la più
casereccia Lazio, più umana e tranquilla. Entrambe comunque
distanti, troppo, dal mondo reale. Per uno sport popolare come il
calcio, un segno inequivocabilmente negativo, perfino in Cina.

Il
campo

Il
Nido D’Uccello pare abbia un manto erboso ridotto decisamente male.
Già Mourinho in conferenza stampa ha messo mani e piedi
avanti, sottolineando la cattiva salute dell’impianto. Pare che ieri,
alla vigilia, siano state scovate tre grosse buche. Molti i cinesi
impiegati a cucire zolle e aiutare l’erba a nascondere le chiazze di
terra battuta. E dire che l’Inter un mese e mezzo fa aveva spedito a
Pechino un agronomo, affinché niente fosse lasciato al caso.
Ieri, poco prima dell’allenamento della Lazio, un responsabile cinese
del terreno avrebbe chiesto l’aiuto di un interprete italiano per
rivelare un retroscena scabroso, sotto forma di domanda: «per
favore, chiedete ai tecnici di fare un allenamento leggero per non
rovinare il campo». Una supplica.

The
President

Joseph
Needham era uno scienziato che, innamoratosi della Cina ha prodotto
una sorta di enciclopedia sulla storia della scienza in Cina. Un
lavoro impressionante, che fa di Needham uno dei più grandi
sinologi su scala mondiale. Di lui si narra che la prima parola
imparata in cinese sia stata sigaretta. Del super- presidente
Lotito la curiosità era capire quale parola in cinese avrebbe
fatto sua, ma pare non sia pervenuta. In compenso ha sfoggiato
orgoglio in Ambasciata e in Piazza Italia, ha gigioneggiato tra i
suoi calciatori, si è infuriato sulla questione del calciatore
svedese che ha firmato per la Lazio e per l’Herta e ha impartito a
tutti lezione di scopa nella sala dell’albergo Westin, sede del
ritiro biancoazzurro. Forse perché circondato da bodyguards e
atleti cinesi negli impianti sportivi, grossi, muscolosi e alti, ha
notato un cambiamento genetico nella popolazione cinese. Lui era
stato in Cina dieci anni fa. «Sono cresciuti in altezza»,
pare abbia concluso.

Lo
Special One

Il
mister per eccellenza, già all’arrivo all’aeroporto di Pechino
aveva fatto sorgere inquietanti interrogativi: come mai Mourinho ha
sempre cinque o sei borse tra le mani, quando i suoi giocatori e
tecnici sono armati solo di ipod? E’ una domanda che toglie il sonno
agli interisti. Un Mourinho tutto sommato in tono minore nella Cina
trepidante per il suo arrivo. Paranoico e burbero, ha richiesto la
copertura delle finestre degli spogliatoi laziali con delle lenzuola
per impedire a Ballardini – che avrebbe allenato i suoi dopo di lui
– di scorgere i suoi segreti tattici. Ieri sera, quando i laziali
sono scesi in campo, si stavano allenando gli arbitri. Pare che un
rappresentante della classe arbitrale sia andato personalmente da
Ballardini a chiedere di attendere prima di entrare sul terreno di
gioco. «Non vorremmo che ci copiaste gli schemi», hanno
ironizzato. Anche gli arbitri fanno satira.

Da
registrare infine un episodio curioso: pare che Mourinho sia a
conoscenza di un centro commerciale sconosciuto perfino agli autisti
cinesi. Scazzato avrebbe mollato il minivan davanti all’albergo per
tornarsene in camera. Roba da prostituzione intellettuale con
caratteristiche cinesi.

I
ragazzi. E i soldi.

5
milioni ballerebbero in questa supercoppa. Uno sponsor gigante, UVS,
e tre milioni divisi in due nelle casse della società. Il
resto alla Lega, presumibilmente, con la company cinese a recuperare
il maltolto tra sponsor e diritti televisivi. I protagonisti, i
calciatori, hanno vissuto Pechino tra allenamenti e mille impegni di
rappresentanza, cercando di capire quanto meno dove fossero stati
catapultati. Qualcuno ha chiesto se Mao fosse un imperatore, qualcun
altro ha tentato acquisti improbabili, sostenendo di pagare in yen
(la moneta giapponese, ndr), altri dopo una settimana avrebbero
esclamato, sorpresi: «cazzo, siamo in Cina, non in Giappone».
Sò ragazzi.

L’attesa
cinese

I
cinesi amano il calcio italiano, ma hanno un modo tutto loro di
attingere alle informazioni. Molti fans hanno cantato Pazza Inter
alle sedute dei supercampioni, altri hanno presenziato
all’allenamento della Lazio. Alcuni, forse tratti in inganno dal
fatto che la Lazio proviene da Roma, pensando di trovarsi i
giallorossi, hanno perfino urlato Totti, Totti. Alla faccia
del Colosseo e del Roma vi aspetta scritto in caratteri cinesi
sulle divise laziali preparate ad hoc per la finale di Supercoppa. I
posti al Nido d’Uccello in compenso, sono esauriti, ma nessun
quotidiano cinese sembra occuparsene più di tanto. Più
interessanti i movimenti di mercato del Real Madrid o della Premier
League. Il dottor Ma, che in cinese significa letteralmente cavallo,
è un medico che mette insieme a furia di massaggi e
agopuntura, molti cinesi e italiani residenti da queste parti.
Interessato al calcio italiano, conosce tutto, da calciopoli a
Bearzot, da Lippi alla recente cessione di Ibra. Ma con sommo stupore
ha scoperto che nella sua città, Pechino, oggi giocano Inter e
Lazio. Chissà quando saprà il risultato.

Posted in Pizi Wenxue.