non
sai che ci vuole scienza
ci
vuole costanza
ad
invecchiare senza maturità
Ho
pensato spesso qui a Pechino, che mi sono un po’ rotto il cazzo delle
lamentele, dei continui scuotere la testa. E ritengo che il motivo
principale per cui tanti si lamentano e niente cambia è che in
pochi, poche volte, ci metto dentro anche me, a scanso di equivoci, prendono parte, fanno delle scelte, rinunciando
anche alla bellezza di stare insieme solo per criticare (come diceva
Battiato, mi pare).
Prendere
parte significa scegliere. E provare non solo ad analizzare
(e criticare), ma anche cambiare. E penso sia una questione di
attitudine. Ne abbiamo parlato anche in Italia tante volte. Quando
non c’è rimasto che provare a prendere parte, spesso da soli o
in pochi. E allora in questi giorni mi sono fatto svariati giri sul
blog di Nero, il mio socio. E ho seguito la sua riflessione sulla scuola in cui insegna, con conseguenti polemiche. E’ venuto fuori un casino:
professori e perfino il preside che postano sul blog, un po’ di
frecciate e addirittura la richiesta di discuterne in un consiglio
straordinario o qualcosa del genere. Ora, Nero si era limitato a
fare alcune argute osservazioni sulla scuola non risparmiando
randellate a nessuno (ci piace così del resto), ma proponendo
temi di discussione che mi sembrano fondamentali per parlare di
scuola, educazione, futuro, civiltà.
Soprattutto
però Nero ha dimostrato, secondo me, cosa significhi il senso
di dire: prendere parte. Gli ho anche mandato una mail,
mi sono sentito vicino a lui – anzi avrei voluto essere lì e
dirglielo a voce – e a quell’attitudine, un po’ da agitatore sociale,
rosa tra i denti, da menestrello di epiche e vicende umane, da chi alla fine non sta
zitto, per niente. E che alle parole prova a fare seguire dei fatti,
nelle svariate maniere in cui si possono fare, comunque mettendoci le
mani sopra, non accontentandosi. E lottare, discutere, assumersene le
responsabilità e soprattutto, metterci la faccia (un tempo si diceva mettere il culo all’asta). Fottendosene anche un po’ delle conseguenze,
anche negative, che tutto ciò potrebbe avere, specie se pensate a una scuola finita su un blog. Robe e isterismi da reality show…ma anche spiragli e non da poco.
Questa
è la serie, de I Problemi della Scuola: prima parte,
seconda parte, terza parte e quarta parte. (Ve
lo consiglio, meglio di Report!)
Avrai
sempre il momento giusto per sistemarla
le vie del mondo ti sono
aperte tanto hai le spalle sempre coperte
ed avrai sempre una
scusa buona per rifiutarla
bastoni, le sue parole sono sempre prezios_e e mai un fuoco di paglia_ra.
Sbollito Rizzoli, mi acontento di avervi preso a pallonate in 10 per più di un’ora.
p.s. ma la società viola non può fare proprio niente per i capelli di donadel?
baciamolemani e le valigette…
b.
nei post di nero sulla scuola, minchia che palle questi professori, si è inserito certo B che rivolto, a certo Bastoni, accenna a Madonne e Rizzoli.
Non si riesce a comprendere di cosa si parli meglio che io resti MUTU.anzi 3 volte MUTU.
mannaggia a me che non sto mai zitto. 🙂