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[Sarpi – Shanghai +8] Genoa & Coffe Sleeping

 

Stamattina mi sono svegliato tardi, più rincoglionito del solito, ma decisamente di buon umore. Alle 5 del mattino ho spento pc e luce con 3 punti in più nel mio cuore, dopo aver ascoltato lo streaming di RadioNostaglia: grazie Pinuccio e i tuoi ansiolitici, “Grifoni nel mondo, soffrite insieme a noi”.

Ero in piedi, gli ultimi tre minuti di recupero stavo impazzendo, volevo dichiarare guerra a Treviso e tutto il nord est. In più nella mia stanza due elicotteri tigre mi stavano dando la caccia. Ho usato la mia copia de Il Manifesto di non so quanti giorni fa per farmi giustizia, parlando da solo, incitando i ragazzi, maledicendo Pinuccio che ogni volta che il Treviso superava la metà campo sembrava stessero per segnare. 

 

Poi finalmente il triplice fischio. Mi immagino Di Vaio mentre la butta dentro, sotto la Sud, lo vedo dalla Nord. So che si è tolto la maglia, vorrei cantare con i miei. Esco dall'albergo con le mie cuffie e lo zaino, mi dirigo spedito verso il piccolo bar a un centinaio di metri dal mio ufficio. Oggi voglio che sia una giornata di raccolta informazioni e sensazioni.

Ferire e incassare.

Si chiama LavaCaffè, ha il logo della Liguria, fanno un caffè decente. Ho anche la tessera di raccolta punti, devo essere uno dei loro migliori clienti.

Di solito c'è un ragazzo, piuttosto giovane. Sa solo dire “Good morning” (anche alle sei del pomeriggio), “Thank you” e sorattutto “Expresso”. Mi basta. Di solito mi siedo nella saletta, provo a dirgli qualche parola in chinese, lui ride. Probabilmente gli ho detto “Bela giurnatta, verrro?”, oppure, “Qunto cuszfgta?”.

Oggi c'è il sole, finalmente. Gli scorsi giorni era abbastanza caldo, ma il grigiore shanghaiese mi riportava costantemente a Milano. Stamattina entro e il locale sembra non ancora predisposto a ricevere clienti. Saluto. Niente. Deserto.

Arriva una signora, deve essere la madre. Mi guarda. Io gli dico, “Vorrei un caffè, ma se siete ancora chiusi…”. A gesti, perché non capisce. Faccio per uscire e mi sommerge di “pupupupupu”. Nonono. Mi porta nella stanzetta. Non sia mai che me ne vada.

Entro e noto sui divanetti due corpi sommersi da due piumini. Sono il ragazzo e la ragazza che di solito mi fanno il caffè. Si alzano, sorridono e mi fanno capire che sono pronti, di non preoccuparmi. Io li guardo e provo a spiegargli che sarei potuto tornare più tardi. Niente, mi inchiodano alla sedia, mi portano il bicchiere d'acqua calda e mi fanno cenno di aspettare.

Alla fine faccio colazione con loro, io con la mia tazza di caffè nero bollente, loro con ravioli e verdure. Io in realtà ho fretta, devo andare in ufficio, il mio caffè l'ho bevuto e l'odore di cibo al mattino non mi fa impazzire.

Loro mi guardano e ridono, io anche. Mi chiedono se voglio altro caffè, gli dico di si, a sto punto cazzo è sabato, mi prendo un altro caffè in questo bar con il logo della Liguria. Mi chiedono come va, gli dico bene, sto per dirgli che il Genoa ha vinto ma lascio perdere. Poi mi alzo, mi faccio fare il timbrino, faccio per pagare i due caffè, ma uno me lo offrono loro.

Sto per uscire, quando noto un terzo ragazzo provenire dal piano di sopra stropicciandosi gli occhi. Ni Hao. Ni Hao.

La madre se la ride, il ragazzo che di solito è dietro al bancone esce con me, piazza una cartello fuori. Sono aperti, comincia la giornata.

Vado in ufficio. Appena entro, dopo i saluti, la domanda “Genoa?”. Sono commosso. Deve aprirsi un sorriso gigante sulla mia faccia, tutti se la ridono. Ok Ok, dico, faccio cenno di seguirmi. I due miei amici mi seguono alla mia postazione, vado su grifoni.net, di solito ci sono i gol presi da Sky(fo). Metto per sicurezza anche la finestra di Firefox su grifoni.org, il mio preferito. Cauz, ringraziami!

Punizione, batte Leon. “What a GOAL!”, esclamano. Eh minchia, un gran bel gol. Io guardo lo schermo commosso. Poi guardo Di Vaio inarcarsi e ripiazzarla dentro. A quel punto gli faccio vedere tutte le coreografie della Nord, loro sembrano stupiti e interessati. “Italian people is very romantic people”, dice dalla postazione affianco uno che fino a quel momento si era fatto i cazzi suoi. Non mi aveva mai rivolto la parola prima. Una ragazza mi passa dietro e mi guarda come un pazzo. Io sorseggio la mia caraffa di caffè malesiano che mi hanno regalato.

Poi basta, che c'è da lavorare e ho già perso venti minuti per scrivere ste righe. Anche perché io alle 14 esco e andrò a farmi un giro in centro, evitando Malls e menate varie. Non so neanche io cosa cercherò. Forse uno stadio.


 

Posted in Zú Qiú.


3 Responses

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  1. beirut says

    opppsssss cauz: corretto!!

    Maoday a Shanghai, ma con il cuore a Milano. Mi farò vivo!

    Baci a tutt*

  2. nero says

    io ero con blanca e audax al 4-4-2: tripudio. E sta giocando a pallone addirittura Di Vaio!!!!

  3. cauz. says

    saresti la gioia di pinuccio, che ieri non sono riuscito a sentire…
    a questo punto si aspetta solo una tua telefonata in diretta via skype a “quelli che pagano” dopo la prossima partita. 🙂

    bello leggere questo quadretto sinofilo-rossoblu’, comunque.
    ci si vede per la mayday/maoday?

    comunque, avrai pure cercato di farmi felice, ma il link grifoni.org rimanda a grifoni.net, maledetti quaqquaraqqua’ sabotatori… 😛