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Sarpi – Shanghai (+7)

 

 

La China festeggia la sua torcia olimpica e si appresta a controllare e evitare ogni forma di utilizzo non protetto da copyright, per quanto riguarda ogni genere di merchandising per le prossime Olimpiadi a Beijing nel 2008. Hanno anche messo a punto un sistema spettacolare stile CSI: riconosceranno i terroristi dallo sguardo grazie a un Database gigante di 3 milioni di immagini di terroristi, hooligans e delinquenti forniti da tutte le polizie del mondo. Se vuoi fare casino in China ti conviene essere un terrorista alle prime armi…
 

Nel frattempo da quando sono qui, una settimana è passata e quasi non me ne sono accorto.
Forse perché venire qui per lavoro è diverso dal venire qui in vacanza. Ti pare di non vedere niente, di non riuscire a cogliere niente e invece, in profondità tutta la diversità scava all'interno delle tue certezze.

Provate voi, se siete caffeinomani come me, ad andare nella sala colazioni dell'alberghetto in cui siete, vicino all'ufficio, decisamente a ovest dal centro e sentirvi un pascià occidentale di fronte a zuppe, ravioli, acqua calda e robe piccanti alle otto del mattino. Che c'è di male, dirà qualcuno.

Manca il caffè, ti pare poco?

Quindi la giornata inizia frenetica come loro. Il momento migliore e peggiore è uscire e dirigersi verso l'ufficio. Peggiore perché se in Italia puoi fare la strada a piedi addormentato e rincoglionito qui no. Rischi la pelle. Macchine dappertutto, moto, bici, camioncini, carretti, pullman (i pullman cazzo, i pullman sono spaventosi!). Migliore perché se ti piazzi nel flusso di persone che transita da una parte all'altra della strada ti senti fluttuare insieme a loro e ti pare che i movimenti siano sincronizzati. Che sia stato quello il socialismo reale che impressionò Simone De Beauvoir?

Spero per lei di no.

Poi c'è la vita quotidiana, che si fanno un culo che non puoi immaginarlo. Che la prossima settimana qui è festa per il primo maggio, e allora questa settimana si lavora anche sabato e domenica. Entri in ufficio, lunch box a pranzo, esci dall'ufficio, macchine, carri, pullman (di sera temibilissimi più che al mattino), ceni. E alle nove sei in albergo. E in tv solo canali cinesi. E' che sei stanco e guardi le figure, come da piccolo sui libri illustrati.

E ti ripeti, ma cazzo una settimana qui e non ho visto ancora niente. Poi l'ultimo giorno, si fa per dire, della settimana, ti ritrovi a chiacchierare con uno del tuo ufficio, un ragazzo cinese e nel frattempo pensi alla tua settimana e capisci invece che di cose ne hai viste.

E' il concetto di tempo che è diverso. E' la pazienza che noi non abbiamo più. Per pensare di aver capito dobbiamo almeno fare una cazzo di foto vicino al monumento famoso, alla strada famosa, al cartello di cui abbiamo sentito parlare. Invece, magari mi sbaglio, la Cina ha un andamento lento da fottuto tango orientale. Sensuale e ritmato, suadente e lento, attendista e decantante. Come il cibo. Tanti piatti in mezzo alla tavola. Spilucchi. Cazzo ho una fame, non mi riempirò mai. Chiacchieri, bevi, fumi e mangi. Alla fine quando ti alzi barcolli, perché hai mangiato come un maiale.

Il tempo e la percezione delle cose. La quantità e la qualità.

Che poi uno dice, mi fa tristezza la Cina, sembra uno specchio deforme dell'Occidente, sembra che tu possa solo comprare cose, arricchirti o guardare gli altri arricchirsi. Penso sia vero, lo penso, l'ho pensato tutta la settimana. E allora dici, dove cazzo è sta cultura millenaria, dove la trovo?

E cerchi i musei, i parchi, le strade antiche.

E invece forse la trovi in un ragazzo di 28 anni che senza aver mai letto 1984 te lo descrive, comprendendo l'importanza della comunicazione, della capacità delle aziende, e dei governi consenzienti, di creare immaginari che ti ingabbiano, che creano consumi non necessari che ti spingono a reiterare il consumo. Tutto è comunicazione, parte tutto da lì, ti dice. Basta osservare, basta guardare e non puoi non accorgertene, prosegue.

Robe che a Milano è difficile sentirti dire. E abbiamo la libertà occidentale. Ed è la città della moda, che ridere, si fa per dire. La città che crea i brand.

E' una questione di qualità, una questione di qualità una questione di qualità.

*****Piccolo spazio amenità, le cose che piacciono a Rampini e Co. (1)******

a) Ho incontrato una persona il cui padre fu mandato nei campi a rieducarsi. La Rivoluzione Culturale fu una cosa terribile, su cui non è bello scherzare, ma provate a chiedere a una persona normale: “Cosa ne pensi se certi intellettuali venissero mandati nei campi a zappare?”. Vedete cosa vi risponde.

b) Il sito della BBC è in parte bannato: è vero.

c) Se metti Taiwan su Google non becchi un cazzo: è vero.

d) Se sui libri c'è scritto Formosa è cancellato. A mano. In ogni libro.

e) In China ho incontrato un ragazzo che sa la differenza tra un hacker e un cracker. In Italia a parte i soliti giri no.

f) Shanghai Baby in China fu censurato, ma lo hanno letto tutti e tutti hanno convenuto che è un libro assolutamente inutile nella storia dell'umanità. E concordo.

g) Una delle persone che lavora con me mi ha chiesto “Ma come mai Il Padrino era cattolico e nonostante questo uccideva le persone?”. Gli ho parlato delle Crociate. Poi gli ho detto che Il Padrino è un film, le Crociate no.

h) In China non hanno una parola per dire “privacy”, pare sia il Paese con il maggior numero di hidden cameras. Un film infinito.

Domani vi beccate le foto. E Mo Yan.

tāi mǔ!

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5 Responses

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  1. beirut says

    No guarda è che alle 3 e mezza di notte e domani qui si lavora, con due zanzare maledette (ora una…) e la partita streammata in radio, diciamo che ero in tensione.

    Non sono venuto qui a cercare chissà cosa, sono venuto con uno spirito di curiosita’ e ho la fortuna di poterci stare un po’, per la seconda volta. Non ho preconcetti e ti assicuro che in fatto di sentimenti utopici ne ho tanti e io non sono cinese.

    E’ una paese contraddittorio, sembra un bollitore di cui non sai da che parte penderà l’acqua quando uscirà. Cerco solo, attraverso post disconnessi, di rendere quest’idea.

    ben vengano i commenti…:-)
    Ora secondo tempo…ma sei anche juventino?
    Stasera mi hanno chiesto di calciopoli, fai te…siete famosi…:-P

    Ciao!
    b.

  2. ah.. says

    in ogni caso, quello che scrivi e’ interessante. se ci riesci, continua, ciao

  3. ah.. says

    non lo so..non volevo polemizzare, ma la Cina non mi piace. o per lo meno non credo sia meglio della nostra societa’ di merda.
    e credo che gli stessi sentimenti libertari, o utopici, pensa come credi, esistano anche da noi..
    tutto li. cercarli in Cina beh..
    poi, cazzo, un viaggo a Shangai me lo farei pure io domani.
    con le dovute distanze.
    Viva il Genoa, dopo la Juve 🙂

  4. beirut says

    eh gia’ quando non dici che o e’ bianco o e’ nero non va bene.

    hai mai sentito parlare di varieta’? di societa’ di merda in cui esistono sentimenti che nella tua societa’ libera (stupenda) non esistono?

    e soprattutto dove e’ scritto che mi piace?

    vabbe’ ti rispondo quando ho tempo, ora sta giocando il Genoa.

    Con questo non voglio dire che mi piace la serie B.

    b.

  5. ah.. says

    e a te piace questa cazzo di societa’?
    complimenti.