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[Sarpi – Shanghai +18] Mastica e Sputa

*** Per Madame C., dalla lontana China, dove i nostri canti per Ello ancora non sono tuonati, in cui vige la dura legge di Imperatori uomini e dove ancora cerco il volto di Lei misterioso per soddisfare la Nostra Eterna e Segreta Promessa…;-)***

Visto che da voi è quasi ora di pranzo…Quando arriva il momento del cibo, sono quasi sempre di buon umore. In realtà i cinesi amano gozzovigliare a pranzo e tenersi leggeri a cena, mentre io – di solito – se posso salto il pranzo, per stroncarmi di sera.

Ormai mi sono abituato, e a mezzogiorno in ufficio comincio a ululare come un lupo famelico, anche perché i caffè mi spaccano lo stomaco che chiede cibo, cibo, cibo.

Ho già detto del lunch box, ma capita anche che si facciano due passi fuori, nonostante il caldo fastidiosissimo, e che si vada in qualche ristorante qui nei dintorni. Giusto cinque minuti a piedi che solitamente sono un po' pigri sti cinesi. All'inizio la menavo per andare un po' più distante, ma in questi giorni appena esco mi abbioccherei per terra. Di solito i miei amici privilegiano un ristorante al sesto piano di un immenso centro commerciale, specializzato in cucina di Singapore. Immenso, gigante, non ne vedi la fine che il Ju Bin (il mega ristorante cinese di Sarpi con doppia entrata, anche da via Bramante) gli fa una pippa.

Sul tavolo si trovano chopstick, un piattino e una mini scodella con il cucchiaio. E un bicchiere d'acqua. Se possono non ti chiedono neanche cosa vuoi da bere. Se ordini, i miei amici bevono caffè o the con latte, io mi faccio semplicemente portare dell'acqua, con del fottuto ghiaccio, che l'acqua qua te le servono sempre calda di default. Poi partono gli ordini: non so se tutti i cinesi siano come i ragazzi che lavorano con me. In ogni caso loro sono fissati: un piatto con pollo/maiale/anatra/carnazza bollita, due piatti con verdure, una zuppona comune e una ciotolazza di riso a testa, è il refrain dei miei pranzi. A cena ci si sbizzarisce in piatti locali delle varie province, in fondo al post i ragguagli 🙂 Il servizio di solito è piuttosto rapido. La prima cosa che ogni volta mi viene detta è: uff speriamo non siano lenti, ma di solito sono rapidissmi. Ma i cinesi a pranzo diventano impazienti. Dopo pochi minuti cominciano ad arrivare i piatti che vengono piazzati in mezzo al tavolo: a quel punto comincia la festa. Non esiste un modo privilegiato o più consono per mangiare: c'è chi mette tutto sul piattino, chi mette tutto nella ciotola, chi mette tutto direttamente in bocca. Usando gli chopstick c'è l'usanza di ficcarsi in bocca i bocconcini di pollo, pesce, maiale, anatra, quello che è, succhiare avidamente e piano piano sputacchiare sul piattino gli avanzi. Io ovviamente in questo genere di abitudini ci sguazzo e sputacchio qua e là che è un piacere. E poi ci sono una marea di salsine, salsette, a volte ti portano una scodellina personale con un mischiume variegato. Buonissimo. In pratica è un continuo intingere. Guai a non farlo, non è buono!

Le uniche avvertenze ad ora riscontrate, e che già conoscevo, sono due: NON piazzare i bastoncini in mezzo al riso stile bandiera sulla Luna, è considerato altamente maleducato; infine quando si estraggono noodles o verdurazze dalla zuppa in comune è meglio fare grondare la propria camicia (io ormai sono esperto), piuttosto che schizzare anche un impercettibile spruzzo di zuppa su qualcuno: sacrilegium! Per il resto il riso è sempre meglio finirlo (ogni chicco di riso è fatica blabla, ma queste cose già me le diceva mia nonna quindi riesco sempre a finirlo con discreta agilità) e soprattutto avvisare, quando è tutto finito, che sei sazio. Altrimenti si convincono che hai ancora fame e ordinano ancora. A quanto pare se mai mi capiterà di essere invitato a casa, pare che dovrò addirittura fingere svenimenti da troppo cibo per non essere rimpinzato come un budda di giada.

Di solito dopo la prima ondata stile cavallette affamate dell'Apocalisse ci si rilassa qualche istante: chi fuma, chi finalmente chiede i tovaglioli, chi ruttacchia allegramente. Anche in questo caso non mi sono mai fatto intimidire, so adattarmi in questo ambito così considerato in China. Ruttare significa apprezzare. E a me il cibo cinese piace assai. Dappertutto si può fumare, hey sei in China, direbbe il mio amico W. Anche in taxi.

Dopo la prima pausa si ricomincia, anche perché di solito manca ancora qualche piatto che, dopo alcune contrattazioni (sembra che i camerieri facciano apposta a non scrivere qualcosa ogni volta) arrivano quatti quatti in mezzo alla tavola. La cosa figa è che ti puoi sfondare, se hai molta fame, o spiluccare se invece vuoi prenderti una pausa. Inoltre la condivisione del cibo è molto carina. Un segnale di ospitalità da parte dei cinesi è quello di ficcare gli chopstick nel piatto in comune, prelevare del cibo e schiaffarlo nella tua ciotola. Guai se non dici “uh uh xie xie hou chì!” e ti ingozzi immediatamente. Mastica e sputa.

La domanda per chi è stato in China di solito è: ok ok il cibo è così tanto diverso da quello dei ristoranti in Italia? Esistono gli involtini primavera? Devo dire la verità: dopo il mio primo viaggio rispondevo sempre dicendo che alla fine non è così differente. Insomma ci sono moltissimi piatti qui, ma alla fine il gusto di certi ristoranti italiani che ho ampiamente provato (tipo lo Snack Bar di Via Giusti o il mitico Longh Chan in Sarpi) non è così distante dal gusto dei chinese originali. Si gli involtini primavera ci sono, differenti, più morbidi, più buoni ma ci sono. Però. La prima volta che venni in China alla fine andai a mangiare quasi sempre in ristoranti abbastanza chic, ero con i bosssssss, che forse cucinano decisamente all'occidentale, perfino lo squalo o il pesce del Pacifico, che tra l'altro a me non piace.

In questo secondo viaggio devo dire che decisamente la cucina è molto diversa. Forse perché ho avuto occasione di infilarmi in postacci decisamente poco attraenti dall'esterno che mi hanno regalato delle soddisfazioni culinarie inimmaginabili. Innanzitutto i noodles una sorpresa spettacolare. Poi tutto il resto del cibo ha altri sapori, altri gusti, altri odori.

Ho provato un po' di tutto: il simil fast food che per due euro ti rifila pollo e riso e una specie di budino salato, il ristorante tipico della provincia di Sichuan, una sorta di Calabria della Cina all'ennesima potenza: tutto moooolto piccante che l'indomani nei cesui degli uffici, altro che Albachiara, Fausto Leali semmai, perfino i chinesi cantano la lirica dopo una serata in un ristorantino cino calabro…ma ottimo, ottimo. Lì c'erano anche le rane. E poi dei peperoncini terribilmente rossi, pesce che non distingui dal rosso del peperone, fave buonerrime. L'unica cosa che non mi è piaciuta è stata la porzione di zampe di pollo, ma tanto è tutto in comune puoi fare finta di niente e dire, quello non mi piace. Fine. Di solito allora tentano di ordinare un'altra cosa che sanno che mi piace. Pollo.

 

Ottimo anche il ristorante specializzato in hot pot, riso cotto sul momento con ogni genere di cose: funghi, pesce, carnazza, ecc. Il ristorante è vicino al mio albergo, ci abbiamo mangiato un paio di volte perché uno dei miei amici è fissato. Unico inconveniente: ogni tanto qualcuno ordina un piatto particolare e i camerieri arrivano con un gong. Se non ti accorgi che stanno per, ti caghi addosso e rovesci tutto sul tavolo. Il suono del gong è pazzesco!

Poi ho mangiato per strada: su tutto la pizzetta salata di Shanghai, tipica, che vendono a 1 yuan in ogni anfratto. Poi tofu fritto, una piacevolissima scoperta, e gli immancabili e saporitissimi spiedini di agnello. Per strada trovi anche il pane cinese cosparso di verdure e ogni genere di dumplings. Per i dumplings e i noodles vale la stessa teoria: i chinesi chiamano dumpling tutto ciò che racchiude qualcosa (carne, pesce, verdure, ecc, sono i nostri ravioli, ma di forme anche giganti), noodles tutto ciò che è pasta lunga ficcata in una zuppa.

Poi ho mangiato in ristoranti tipicamente shanghaiesi dove i piatti sono quasi tutto molto agrodolci. Non ne vado pazzo, preferisco infatti il cibo dei muslim cinesi della provincia dello Xizhang. Il ristorantino (insomma un buco con 4 tavoli) dove ho mangiato già due volte e già eletto a mio personale numero uno. Una specie di focaccetta con sesamo saporitissima cotta su un fuoco appena fuori il locale, una dozzina (in 2 o in 3 o da solo ti portano sempre lo stesso numero di cibo) di spiedini di carnazza e un piatto enorme di pollo stufato con patate, molto piccante. Meglio non specifichi le caratteristiche del loculo nel quale cuociono gli spiedini. Ma quello che vedete nella foto di fianco è il mio panorama durante la santa cena protetto dalle scritte in arabo…

Poco dopo arrivano i noodles (delle tagliatelle molto al dente e larghe) che piazzi sopra e condisci insieme al resto. I tipi del ristorante sono molto simpatici, hanno sempre la tivù accesa che spara qualche film di Jackie Chan (che ho scoperto detiene il record il Guinness dei primati per "Maggiori stunts fatti da un attore vivente”….vi metterei anche il link di wikipedia, ma voi “o abitanti del mondo occidentale” siete privilegiati: io da qui wikipedia non me l'ha mai caricato, ma è bannato? A voi wikipedia, a me gli spiedini, ci sto …). Sangue e merda e arti marziali, Ieri mezzora di film con lui attaccato a un autobus in corsa. In più hanno una birra scura buonissima. E ormai non devo neanche ordinare, Hey Chan, il solito 😛

 

Mastica e sputa
da una parte il miele
mastica e sputa
dall'altra la cera

mastica e sputa
prima che venga neve
luce luce lontana
più bassa delle stelle

quale sarà la mano
che ti accende e ti spegne

 

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