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[Sarpi – Shanghai – Beijing +30] Flash Back

*** A Cla, senza la quale non avrei potuto fare finta di fare le foto. E' una mera scusa per salutare una delle poche persone cui mai comprerei un biglietto senza ritorno :-***

Stamattina vento in faccia, alzo le braccia, scuota la testa, bestemmio per i motociclisti che suonano quel cazzo di clacson anche quando non ce n'è affatto bisogno, poi ho freddo, poi ho caldo. Bentornato a Shanghai, sembrano dirmi. E mi muovo svelto, e quando qualcuno mi guarda mi viene da dirgli, "Hey è un mese che faccio sta strada, ormai non dovrei più sembrarti così strano". Ma tant'è. Anche se al mattino i cinesi sono talmente concentrati che perdono ben poco tempo a osservare gli stranieri….

E allora ecco un po' di foto di Beijing, Tien An Men e Città Proibita, giusto per rituffarmi nel week end, che qui sto ravanando nei torbidumi lavorativi e ogni giorno ce n'è una, ogni giorno un'emergenza, un incontro, una mennnata. Quando ho detto ai miei amici shanghaiesi che Beijing mi pareva decisamente più quieta e calma, non volevano crederci. Vabbè: a chi abita a Shanghai stanno sul cazzo i pechinesi e probabilmente vale anche il contrario.

Tien An Men è immensa, inutile parlarvi di due cose, la piazza e la Città Proibita, che potete trovare in qualsiasi sito o libro, spiegate e dettagliate decisamente meglio di quelle che possono essere le mie impressioni (e soprattutto le mie foto, avvertenza: tutto ciò che è fotografato non sta cadendo, è che con lo zaino, la bottiglietta d'acqua, vabbè sono pigro…).

E' un'esperienza particolare, un po' intima, per quanto questo concetto strida con la grandezza e la sua magnificenza. A tempo di record, come raccontato in un post di qualche giorno fa, la nuova foto di Mao campeggia, sorveglia, scruta e sovrasta.

Guardie e guardioni, militari in parata, in marcetta, a mettersi le dita nel naso. I militari dappertutto sono uguali. A questo proposito un tipo che ho incontrato a Beijing mi ha detto, i militari sono molto importanti e rischiosi, qui in China. La loro carriera si basa sulla guerra. Guerra uguale soldi. E soprattutto in China possiamo permetterci di sacrificare centinaia di migliaia di nostri figli…
Mao è il grande protagonista, tutti cercano la foto con lui, sullo sfondo, o con le statue che rappresentano la sua marcia, le sue vittorie, i suoi trionfi. I turisti cinesi vogliono sentire la propria storia, regalarsi un momento di vicinanza al Timoniere, toccare tutto quanto possono toccare di quel pezzo di storia che, in fondo, gli appartiene eccome.

 

   

 

Meglio pensare allora a chi di guerre ne ha fatte, gli Imperatori, e dare un occhio alla Città Proibita, di cui ho già scritto, quindi nient'altro da aggiungere. Proprio durante il mio soggiorno pechinese ho terminato di leggere un libro (nel prossimo capitolo di Pizi Wenxue proverò a sherare un po' di letture fatte qui e sulla China) di tarda epoca Ming, durante la decadenza della dinastia. Un romanzo erotico ambientato prevalentemente nelle vecchie case e nei vicoli stretti e sporchi della città. Case di pietra, i Forni, ovvero bordelli di bassa lega, spesso basati sulla brutalità e sul rapimento e successivo traviamento di giovani donzelle. A lieto fine, ovviamente.

La Città Proibita sembrava lì a testimoniare che ogni epoca di grandezza e di Imperiale Godimento si gioca sulla pelle di ben più umane e basse sofferenze, anche se il Giardino Imperiale, con i suoi vecchi alberi, di duecento anni, incastrati l'uno nell'altro, teatro di decisioni storiche, adulteri, omicidi, regala momenti in cui pare che tutto proceda con estrema calma e armonia. Società armonica. Fino a qui tutto bene.

Città assurda, città strana…

Di quest'imperatore sposo di puttana,

di plebi smisurate, labirinti ed empietà

di barbari che forse sanno già la verità.

Di filosofi, e di etere,sospesa tra due mondi, e tra due ere

Fortuna e età han deciso

per un giorno non lontano,

ma il fato chiederebbe

che scegliesse la mia mano..

 


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One Response

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  1. cla says

    la macchina fotografica non è granchè ma i tuoi post valgono il prezzo del biglietto (di andata e ritorno…)