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[Shanghai – Sarpi – Genova] La banalità dell’onestà: la visione della storia e i complotti a senso unico

 
Una
breve distrazione dalla Cina. Ieri sera è andato in onda su
Rai Tre il documentario di Lucarelli (lo scrittore, non il
centravanti) sul G8 di Genova. Io e il mio socio (e un terzo via
telefono) abbiamo smadonnato, inveito, la televisione stava per
finire nel cortiletto del palazzo. Poi stamattina al bar, un paio di
persone con cui solitamente al lunedì si chiacchiera di calcio
e calcio, hanno puntato la discussione dei “10 minuti di colazione”
sulla trasmissione di Lucarelli. Paura eh?

Insomma
alla fine io ho ascoltato e loro mi hanno esaltato il Lucarelli,
dicendo che per la prima volta era stato chiaramente mostrato come la
polizia e i carabinieri avessero solo menato a Genova. Io annuivo.
Poi hanno proseguito, “al black bloc gli hanno lasciato fare tutto
e hanno menato gli altri”. E rieccoci allora. Il messaggio è
sempre quello.

Rimane
dunque, dalla trasmissione di Lucarelli, qualcosa che tutto sommato
tutti avevano già digerito e sputato fuori a ripetizione: è
colpa del black bloc. Come direbbe Lucarelli, mettiamolo un attimo
da parte, ci torneremo.
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Se
il documentario di Lucarelli fosse un libro…ci sarebbero almeno tre
macroscopici errori, non per fare i precisi, ma perché nelle
aule di tribunale li avevamo considerati come ottimi risultati
ottenuti dopo mesi di lavoro da cani rabbiosi: in primo luogo la
carica sul corteo di Tolemaide (tute bianche) non fu causato da
nessun lancio di oggetti. I carabinieri con a capo il capitano Bruno,
guidati dal funzionario di polizia Mondelli, decidono una carica
dissennata e soprattutto non richiesta contro il corteo autorizzato.
Mondelli, funzionario Ps, che stando alle leggi italiane deve
comandare i carabinieri durante l'ordine pubblico, è
completamente in balia di quest'ultimi. Senza motivo, anziché
recarsi dove si sarebbero dovuti recare (prima in piazza Giusti, poi
a Marassi) i carabinieri attaccano il corteo. Lucarelli: “le pietre
furono lanciate dai black bloc”. Non è vero.

Secondo:
piazza Alimonda non nasce da una controcarica dei manifestanti contro
i poveri carabinieri. Nasce da un clamoroso errore di Lauro
(funzionario ps) e Cappello (oggi maggiore dei carabinieri): con un
manipolo di uomini, senza più lacrimogeni, si mettono ad
attaccare la fiumana che corre e arriva da Tolemaide. Dopo ore di
scontri (“la battaglia” per lo stesso Lucarelli) l'unica reazione
che le forze dell'ordine potevano aspettarsi era una rincorsa nei
confronti del manipolo di carabinieri. Che rinculano e si ritrovano
(e questo Lucarelli lo dice) i due defender che assolutamente non
dovevano stare lì. Il resto si sa.

Infine
il corteo del 21 luglio. Per Lucarelli sono di nuovo i black bloc a
scatenare l'inferno. Peccato che anche nelle aule di tribunale si sia
dimostrato come la carica che tagliò in due il corteo (300
mila persone) fu opera di polizia e guardia di finanza, senza che
niente fosse accaduto prima.

Niente
di che, solo piccolezze pignole, forse. Rimane un dato più
inquietante: da tempo anche nella cultura che potremmo generalmente
definire di sinistra, al solito, si afferma, si snoda e si realizza
l'egemonia culturale di chi decide che una certa storia è
andata in un certo modo. Le sfumature non contano. E gli ospiti sono
lì a testimoniarlo: Aliquò terribile nella sua verve
poetica e teatrale, l'ex vice questore Burlando, il sindacalista del
Siulp, quello del Silp e infine tre manifestanti che si sono vissuti
le botte in piazza e poi chi la Diaz, chi Bolzaneto. Nessuno che
potesse dare una versione diversa dei fatti, dopo 6 anni ormai del
solito refrain. Onesto Lucarelli, quando attacca la Polizia e i suoi
metodi, ma poco coraggioso quando si tratta di provare a cambiare la
prospettiva delle cose. Come l'Italia di Donadoni, insomma.

Non
è un caso che l'ultimo genere letterario molto in voga specie
a sinistra (nell'esaltazione dei suoi contenuti), sia quello
complottista e ammericano nello stile dei vari De
Cataldo, a cui si aggiunge “l'urgenza letteraria” di Sarasso e la
sua opera prima Confine di Stato.

Libro
osannato da Evangelisti e molti altri: sicuramente godibile,
leggibile, in alcuni momenti travolgente per scrittura e trama che si
infittisce e schiarisce a ripetizione. Io poi vado pazzo per le
citazioni, sia quelle alla luce del sole, sia quelle più
nascoste. E il libro di Sarasso ne è impregnato. Peccato che
da un punto di vista dello scheletro narrativo di fondo, a vincere
sia la solita contrapposizione Dc- PCI – Servizi – Ammericani –
Sovietici, con la consueta lettura dalla parte di chi, in ogni caso,
a quei fatti è sopravvissuto e ha avuto modo di imporre la
"propria storia", anche quella più esoterica e
complottista. Come dire, dateci addosso, ma rimanete nei ranghi e
nei limiti che noi vi imponiamo
.

Nel
libro di Sarasso, tra tante belle trovate e splendidi affreschi di
complotti e “Male”, non si capisce perché, ad esempio,
Pinelli si imbelini giù da solo dalla questura milanese. Forse
in mezzo a tutti i complotti, Ferro (come chiamato nel libro)
meritava qualche riflessione in più. Forse che Calabresi non
si può osteggiare neanche nelle opere di fantasia? Anche
perché alla fine leggere i '60, i '70 e poi gli '80 e i '90
solo e sempre dalla stessa visuale, risulta un po' noioso.

Il
problema forse sta proprio qui. Chi prova a leggere criticamente la
storia da altre prospettive (ad esempio Wu Ming) si dedica
ultimamente ad altre storie. In Italia gli intellettuali sembrano
invece voler ancora pescare dalle stanze dei bottoni, dalle
impersonificazioni del Male, dagli intrighi di palazzo: c'è
tanto materiale, vendite garantite, ma coraggio, al solito, poco.
Molto poco. Alla fine queste storie sembrano essere semplicemente
delle ottime messe in prosa delle storie scritte con termini legali e
burocratici delle forze dell'ordine: tutto materiale che arriva dai
Palazzacci di Giustizia, verità sancite da Corti, avvocati,
pubblici ministeri, poliziotti e carabinieri. E timbrate dal potere
politico, che le ha trasformate in lezioni storiche. Per il G8 sembra
avverarsi lo stesso destino, se è vero che si è dovuti
andare nelle aule di tribunale, in mancanza di una
interpetazione/lettura/critica storica che arrivasse da un movimento
che dopo il coma ora si può finalmente dichiarare morto. E che
forse, nel suo complesso, non avrebbe osato confessare i peccati più
gravi di quelle giornate, ponendosi ad esempio in un'ottica di
obiettivi e risultati conseguiti, di errori e strascichi politici.

O
forse no. Qualcuno interverrà, si spera.

Posted in General.


15 Responses

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  1. Salvatore Abbrasciaglia says

    Io sono un semplicissimo maggiordomo, e lavoro presso la casa di un nobile toscano ( anche se di origini austroungariche), residente nell’alto comasco: il barone Leopoldo Pistelleng de Pistellenghy, tra l’altro ex piduista ( anche se all’orecchio; ossia come lo erano pure Giulio Andreotti, Francesco Cossiga, e Bettino Craxi, ovviamente insieme ad Henry Kissinger, Augusto PInochet e Jorge Rafael Videla; non all’orecchio, notoriamente, invece, lo eran i porci nazimafiosissimi Silvio Berlusconi, Fabrizio Cicchitto, Maurizio Costanzo, Michele Sindona, ect ect, but we know all that), che vide nascere Fininvest, anzi, Ma..f..ininvest, grazie a un mare di soldi malavitosissimi, via P2 stessa, e che ora, schifatissimo da quella cultura pregnantissima di nazifascismo e mafia, si sta’ rivelando sul web, fonte preziosissima e meravigliosa, per tutti i migliori e grandissimi antiBerlusconiani in tutto il mondo. Fatta qs premessa, debbo dire che qui, dal Barone, vediamo via satellite, tantissime televisioni di tutto il mondo. Egli guarda, ovviamente, specialmente, quelle americane. Aver visto alla Cbc television, che Israele ha ammazzato ormai, gia’ 400 bambini in soli dieci giorni, cosi’ come che ne ha mutilati altri 220, di certo mi ha fatto impazzire dall’amarezza, schifo assoluto, sdegno e rabbia. Detto tutto questo, non sto’ ora, qui, parteggiando per nessuno di qs due contendenti ( incluso quello dei padroni di questo pianeta, gli ebrei), infatti, mi fan impazzire dal nervoso e preoccupazione, anche gli animaleschi di Hamas, che han ricevuto i terreni di Gaza, gratis, da Israele, per fini umanitarii, civili e sociali, e che apposta di sfruttarli a detti scopi, li han usati per scavarci tunnel, ficcarci dentro razzi assassini, che avevano ovvio scopo, poi, di uccidere altrettanti bimbi ebrei. Fatto sta, comunque, che al momento, i 400 bambini uccisi son palestinesi, e che qs e’ degno del piu’ schifoso lurido cane selvaggio pazzo che era Re Erode, che 2008 anni fa, non esito’ affatto a far sgozzare la gola di migliaia di neonati, per cercare di uccidere Gesu’ il Nazareno, allorche’ ancora in fascie. Detto tutto cio’, ora pero’, vorrei affrontare qui, il vero punto. Io non sono affatto antisemita. Mai stato, mai, chiunque mi conosce lo sa’ bene, se mai anzi. Mi reputo antifascistissimo, infatti, proprio per quello che fu l’Olocausto. So’ pero’ che gli ebrei amano fare della spietatezza, un culto. Vi sono degli ebrei, nella finanza italiana, che a cavallo tra gli anni 90 e quelli di qs attuale decennio di inizio 2000, han ” suicidato”, han forzato alla morte tantissime persone. Decine e decine, via, solite loro assassinissime, trame massoniche. Parlo degli ebrei della mafiosissima e filonazifascistissima Banca Leonardo, ad esempio, ma non solo. Uno di questi e’ l’assassino criminale cocainomanissimo Michele Milla, ovviamente, ex Banca Leonardo stessa. Egli costrinse all’impiccagione, in grandissimo uomo, chiamato Ubaldo Gaggio, e poi, fece lo stesso con diversi altri dipendenti che, sempre egli, disumanissimamente dittaturava e non sopportava, in quanto non sempre ingoianti, i suoi odiosissimi escrementi puzzoni, in silenzio. Googlate Banca Leonardo suicidi e leggerete cose da incubo assoluto. Era, qs snobbino figlio di papuzzo capriccioso viscido, supportato in cio’, infatti proprio dal satanistissimo luciferiaco padre Gainluigi Milla, come anche dallo zio cocainomane idiota Marco Milla ( gran riciclatore di danaro mafioso via Cofigest) e dal perverso maniaco omosessuale Attilio Ventura ( non per niente ora, in consiglio Mafiaset Nazistset Mediaset; gli antichi irlandesi usavano dire ” alla fine, tutti i porci, si ritrovano sempre nel porcile”: quando parliamo del porco ladrone Attilio Ventura e di Camorraset Ndrangaset Mediaset, direi che piu’ azzeccato detto, non si potrebbe applicare). Dietro ancora il criminale cocainomane ladro Michele Milla ( coinvolto tra l’altro in insider tradings a palate: Pirelli Cornig, Bnl, Elsag Bailey, Drs Finmeccanica, oltre che in un mare di insider dealings prue), l’assetato di sangue di morti fatti “suicidare”, ossia il similassasin mandante Gianluigi Milla, il cocainomane ciuccio Michele Milla, e il traviato pervertitissimo Attilio Ventura, vi era, ovviamente pure, il piu’ potente di tutti questi, l’altrettanto crudelissimo e spietatissimo, il Toto Riina della finanza italiana, Alberto Milla di Banca Euromobiliare. Ex sottoposto di qs sanguinario massone crudele Alberto Milla di Banca Euromobiliare, era il cosidetto “camorrista di Piazza Affari” o “il mafioso di Piazza Affari” Francesco Perilli di Equita sim, ex puzzona Euromobiliare sim stessa ( complottardo lercio Francesco Perilli di Equita sim, che era insieme al succhiasangue di morti fatti “ suicidare” Alberto Milla di Banca Euromobiliare, prima che detto broker preferito da tutte le “male” d’Italia, il Francesco Perilli in questione, fosse cacciato dal gruppo Euromobiliare e creasse ora qs filondarnghetara e camorrista Equita sim). Qs criminalissimo Francesco Perilli di Equita sim e’ un verme che ricicla danari, ben appunto, camorristici, a tonnellate, e che usa, poi, la Camorra stessa, per distruggere la vita privata di suoi eventuali concorrenti piu’ temibili in Borsa. Io penso che o le cose si dicono nella totalita’ o e’ inutile cercare di battersi affinche’ piu’ trasparenza e democrazia, si imponga nin qs mondo, o, tanto piu’ , in Italia ( in posizioni tipo l’ottantesimo posto, e dietro a altri paesi tipo la Botswana, la Giordania, e l’Albania, per quel che riguarda, la lotta alla corruzione, il riciclaggio di danari criminali, la liberta’ di stampa, la liberta’ economica, la qualita’ della democrazia, ect ect; che ci facciamo ancora nel g7? e’ ormai un assoluto mistero, per quanto intriso di comica assoluta, ormai). Il criminale fighettino cocainomane idiota Michele Milla e’ stato cacciato da Banca Leonardo. Il satanista mago delle trame Gianluigi Milla e’ stato cacciato da Banca Leonardo. Il cocainomane simillobotizzato Marco Milla, manco fu voluto in Banca Leonardo. Il perverso omosessuale e, si dice pure pedofilo fascistissimo Attilio Ventura ( nazifascista ma ebreo, roba da deficienti assoluti) e’ stato cacciato da Banca Leonardo. Il re di tutti qs, ilcrudelissimo e spietato complottardo durissimo Alberto Milla e il mega riciclatore di danaro mafioso, camorrista, ndranghetaro e di “ Cosa Nostra”, Francesco Perilli di Equita sim, son pero’ ancora li, e in un mio prossimo posts scrivero’ anche della corruzione assoluta e degli abusi di mercato che venivono posti in essere dal malavitoso “ chiclefreak” Francesco Perilli di Equita sim, ex Euromobiliare sim, and the nazifascist mason dirty Xuxluxclanist and satanist Daniel Hegglin of Morgan Stanley. E scrivero’ anche del pappone corrottissimo Michele Calzolari di Centrosim ( mezzo massone e mezzo dell’Opus Dei, che biscia strisciante, waglio’), a capo della cupola similmafiosissima, spesso pure assassina, di Assosim stessa. Vidi tutto cio’ con i miei occhi, ai tempi, durante gli anni 90, allorche’ collaboravo col gruppo Iccrea ( da cui fui mandato via perche’ ero non Berlusconiano e da li passai a far da maggiordomo al Barone a cui tanto devo, il mio attuale datore di lavoro, Baron d’onor Leopoldo Pistelleng de Pistellenghy, di Cernobbio, Como). E ne scrivero’. Ebrei, io son antifascista specie per quel che vi fece il pazzo Adolf Hitler, ma ultimamente, ad Adolf Hitler, assomigliate proprio voi, e a me, Salvatore Abbrasciaglia, dalle vs liste complottarde, “suicidanti” e killer, dovete vedere di depennarmi, subito. So’ che invece, forse, mi ci metterete ora, ancor di piu’, ma allora meglio morto giovane, ma facendo sapere al mondo delle porcherie spezza vite che fate, via vs assassine massonerie varie, che succube of you for ever and ever.
    Salvatore Abbrasciaglia
    Cernobbio Como
    fiero maggiordomo della casa del
    Baron d’onor
    Leopoldo Pistelleng de Pistellenghy
    salvatoreabbrasciaglia@rocketmail.com
    Ps mi scuso per eventuali errori, ma sono un mero maggiordomino ( ma ex funzionario di Icrea, da qui la mia enorme rabbia’; cacciato da sti assassini mafiosi solo perche’ ero non Berlusconiano, ma vaf…………va’ ) e ora ho il pollo sul fuoco e devo correre, se lo faccio bruciato, poi, il Barone….

  2. done says

    Yes.Thats true.
    ariat boots

  3. billie says

    Sind wir nicht alle ein bisschen schwarzer block?!

  4. sofx says

    Il modello “troppa cronaca poca indagine” ha esattamente la funzione di tentare di imporre una verità ormai data per storicizzata, contrariamente a quanto Lucarelli solitamente fa – e per vicende ben più remote nel tempo (per inciso:proprio su questo si appuntava la sua parodia).

    Ora, io non ho seguito nel dettaglio le vicende giudiziarie, ma la “teoria black-block” (“il messaggio è sempre quello”) non reggeva già da prima. Essa infatti non spiega 1)le cariche al corteo del Carlini 2)le cariche al corteo del 21 (come già spiegato da Beirut) ma ancor più 3)l’assalto alla Diaz e 4)le vicende di Bolzaneto. Potrebbe apparentemente spiegare alcuni degli episodi del venerdì mattina, ma una ricostruzione attenta mostrerebbe come il “dentro/fuori i cortei ufficiali” da parte dei black bloc non fosse poi così magistralmente orchestrato come si vuol far credere.

    Le forze dell’ordine hanno lasciato fare, ben sapendo di poter sfruttare la cosa a loro vantaggio, come pretesto e copertura.

    Resta da chiedersi come tutto ciò, invece di alzare il livello della contestazione, abbia invece portato – come scrive FattoreX – ad un indebolimento del movimento. A mio avviso il problema, prima ancora che la mancanza di uno “sbocco pop di massa” (e forse causa di tale mancanza) è stato che persino molti di coloro che erano a Genova non sono stati in grado di capire che alcuni delle tematiche più radicali (semplifico: l’idea di uno “Stato di polizia”) non potessero più essere lette in senso esclusivamente metaforico (del tipo: “sì ok, ma l’Italia è pur sempre un paese democratico, possiamo dialogare).

    Volendo essere un po’ brutale: ma come cazzo ha fatto il “popolo di Genova” a finire a fare i girotondi?

  5. beirut says

    A me piacciono i complotti, ma quello non è un complotto è un gossip…
    🙂

    A parte gli scherzi, credo che il commento di Wu Ming 1 sul post di nero abbia aiutato a capire quanto mi andava di dire: ovvero che a uno sbocco pop ci si poteva pensare meglio in questi anni, cercando di semplificare le cose, in alcuni casi anche semplificando, ma dando pur sempre una propria versione dei fatti, che le verità sono tante…
    Era più un rammarico. E la critica a Lucarelli, tentando di esprimere questo rammarico, andava facendo le pulci su un evento che è molto complicato e pieno di tante verità.

    La critica sui complotti andava in questa direzione: non siamo stati capaci (dico il movimento, ad eccezione di alcune riflessioni come quelle sugli immaginari (serpica, city of gods, ecc)) di leggere criticamente eventi, finendo per ammaliarci (e con gusto) di libri che anche riguardo anni passati, pur costruendo storie leggibilissime si inserivano in un canovaccio di lettura storica (dc-pci tanto per dirne una) che mi paiono semplicemente stantie (pur apprezzandole). L’invito era: perché la nostra storia non proviamo a scriverla noi? Tutto qui.

  6. ilm says

    “Forse perché farlo cercando uno sbocco pop di massa avrebbe rovinato qualche carrierina politica.”

    alla fine i complotti ritornano sempre…

  7. beirut says

    OoO hai ragione. Infatti io credo che a livello generale quella trasmissione abbia comunque chiarito a molti una serie di comportamenti delle forze dell’ordine che forse molti non conoscevano.
    La mia critica non era rivolta più di tanto a Lucarelli, sinceramente, anche se mi aspettavo più rigore giornalistico in alcuni casi (ad es. Sabella, il magistrato che organizzò Bolzaneto e che fu archiviato per il rotto della cuffia, e che nella trasmissione invece passa come uno qualunque….), quanto ad un ambito più generale post g8, in cui a mio avviso è mancata una proposizione “forte” di una delle tante verità che si possono estrarre da quei giorni: la nostra. Che significa inquadrare l’ordine pubblico in un discorso più ampio, così come gli scontri, così come la Diaz, ecc.
    Qualcuno prima o poi lo farà…;-)
    ciao!
    b.

  8. OoO says

    quella trasmissione non l’ho vista ma e’ riuscita a fare cambiare idea sul g8 di genova ai miei genitori (fieri sostenitori fino a qualche giorno fa della colpa assoluta dei manifestanti e ora decisamente piu’ obiettivi). Nella sua imprecisione e timidezza direi che puo’ aver fatto del bene…

  9. cauz. says

    figurati, romanzo criminale e’ stato il mio libro dell’estate… 🙂

  10. t. says

    non capisco. “Chi” e come avrebbe dovuto cercare uno sbocco pop di massa?
    supporto e il suo ambito ristretto ha comunque raggiunto qualche mainstream no? e quindi?
    direi che più che lo sbocco manchi la “massa”

  11. fattore x says

    Aldilà delle seppure importanti puntualizzazioni e ricostruzioni dei fatti,gli obbiettivi politici (anche se non ti piacciono i “complotti”) che lor
    signori si erano preposti hanno visto nelle giornate di Genova la realizzazione piena.
    Ovvero il movimento di massa (seppur variegato e discutibile nella sua composizione) che stava crescendo in seguito alla inarrestabile crisi del sistema capitalistico (sovraproduzione-accumulazione assoluta di capitali..) e poteva rappresentare una nuova fase di lotte sociali,è stato
    smontato con ogni mezzo possibile prima
    durante e dopo.
    I processi porteranno a nulla come sempre… l’ordine costituito della sedicente democrazia da esportazione è riuscito a mettere un’altra pezza e mantenere il proprio regime di sfruttamento e morte sulla pelle delle
    masse popolari di tutto il globo.

  12. beirut says

    Non ditemi che non avete letto, visto o sentito parlare di romanzo criminale, beline! 🙂

    Invece: quello a cui servivano “le citazioni” era semplicemente per dire che esiste la versione di destra, quella di sinistra, quella dei ps, quella dei cattolici, quella dei pm, arriverà quella dei giudici. Manca la nostra e nessuno – se non in ambiti ristretti (con supporto ci abbiamo provato) – ci prova. Forse perché farlo cercando uno sbocco pop di massa avrebbe rovinato qualche carrierina politica. O forse perché i ns c.d. intellettuali preferiscono seguire il mainstream e le sue semplicistiche spiegazioni.

  13. cauz. says

    belin, ti quoto parola per parola…
    (a parte le citazioni letterarie che sono cose di voi cognitari, io mi limito alle biografie di gianni bugno).

    la trasmissione mi ha detta la medesima tua impressione: c’era tanta, tantissima, troppa cronaca e pochissima indagine. gli eventi sono stati propinati cosi’, senza sforzi di lettura, come dire che cosi’ SONO andati e cosi’ DEVONO ESSERE andati.
    mele marce in polizia e teppisti neri bruti e cativi tra i manifestanti. punto.

    in fondo, tra lucarelli lo scrittore e lucarelli il centravanti, sceglo tutta la vita lucarelli il difensore sperando che la sua intesa con hulk de rosa e ciccio bega vada crescendo sempre piu’… :))

  14. p. says

    A me sinceramente ieri sera era piaciuto. Chiaro leggendo il tuo post si, la lettura ormai è quella, ben triste. Sono anche in accordo con te sulla questione del coraggio degli scrittori. Ma chi c’è che potrebbe dire qualcosa di diverso?
    C’è qualcuno? Io non ne vedo.
    Ciao e buon ritorno dalla China a quanto pare…mica avrai finito i post cinesi però!!!
    🙂

  15. maska says

    ecco. grazie. le stesse cose che ho pensato io ieri sera, citazioni a parte 😉
    maska