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Cronache di un allenatore di calcio a Pechino #6

Alla fine domenica scorsa amichevole rinviata, per pioggia. L’acqua garantisce un paio di giorni senza nebbia da smog, mentre l’aria si è fratta frescolina.
Domenica esordiamo in campionato, alle consuete 9 del fottuto mattino.Oggi allenamento dei 2004. MI sono comprato con somma gioia il Kindleche in pratica porto ovunque. Nel tragitto dalla scuola al campo,in minibus guidato finalmente da uno normale, non da un pazzo scriteriatocome prima, ho letto. Sto leggendo “Educazione Siberiana”, non proprio un ottimo rilassante per poi procedere ad una sana educazione sportiva.

Tant’è. Non ho la picca, né mi piacerebbe averla, ma qualche aneddotomi piacerebbe raccontarlo ai giappo prima delle partite.

Abbiamo fatto amichevole contro i 2002-2003, forse la squadra più forte che abbiamo, allenata molto bene dall’altro mister della scuola calcio, iscritti al campionato dei 2001 perché contro i pari età vincono bendati, ai due tocchi, di prima, segnando solo di tacco, giocando senza portiere, giocando solo con il piede NON abile.

Insomma sono forti. Primo tempo ho schierato la formazia titolare tranne il puntero, l’Inzaghi del Sol levante che non c’è al giovedì. In porta ho messo T. che chiamo the emperor, perché alla sua età ha un ego e una personalità sconfinati. Non l’ho fatto capitano sennò finiva che si presentava al campocon mantello e corona. Sarebbe bravo anche sotto, ma è sveglio e non ha paura e ha un bel calcio e tende a fare brutto agli avversari: in porta!
In difesa D. il Davids de noantri, che finalmente ha capito come marcare l’uomo sui calci d’angolo e come difendere la palla sui rinvii del portiere. Insieme a lui Y. uno che non so neanche voce abbia, ma si mette lì e tutto quello che gli passa vicino lo randella, per essere certo di non doversi spostare troppo.

A centrocampo: R.cui ho consegnato in un rito propiziatorio e di mega imbarazzo per lui e somma commozione da parte mia la fascia da capitano.Una fascia con da una parte i colori del Barca e dall’altra la bandiera catalana. Avevo pensato a dargliene una del Genoa, ma il mio disamore ei confronti di chi detiene la maggioranza delle azioni (boh, si dirà così) e l’impossibilità di averne una in tempo, mi hanno fatto accettareuna proposta direttamente da Barna. Lui lo piazzo centrale, tanto corre come un pazzo e ha una bella progressione, o meglio la lascia intuire, è il faro e il cuore del team.Ai suoi lati I. il più stazzo, ma se gli urlo in testa una decina di volte in tre secondi , si sveglia e picchia e basta.

Oggi in mancanza del centravanti ho messo H. un piccoletto bravissio, con le movenze, insomma cercate di capire, di Ozil, bravo tecnicamente, giudizioso (giudizioso..come parlo?) ma in partita ha un vitello gigantesco. Peccato, speriamo si svegli.

Davanti ho messo N. che domenica schiererò al posto di Ozil de Tokyo. N. l’anno scorso era una pippa, lo odiavo, ho anche litigato con il padre che ogni partita stava a massacrarlo e lui andava in tilt, manco fosse Pelè tra l’altro. Era una pippa colossale. Piano piano è cresciuto e quest’anno è tirato a lucido, veramente caparbio (dopo giudizioso) e ha un buon dribbling. Se gli ricordo ogni 2 minuti la posizione si disimpegna anche bene, oggi mi è piaciuto.

Amichevole soddisfacente, abbiamo perso 3-0 ma abbiamo giocato, lottatoe commesso le solite 4mila leggerezze.
Insomma corsa, cuore ci sono. Il contrario, per dire, di Genoa e Inter.

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