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[Sarpi – Shanghai – Genoa] Muri da derbi, 1: Giuliano Fiorini

Premessa:

Poiché
sono concentrato su pensieri ben più alti.

Poiché
potrei scrivere molto sulla puntata di Matrix su Garlasco e sul
seguente scambio di battute in uno dei tanti bar sport. Conduttore:
“Il problema di Adriano è che è anarchico”. Ospite:
“No, Ibrahimovic è un anarchico!”. Opinionista: “E'
vero”. Ospite: “E infatti Ibrahimovic capisce il calcio, Adriano
non è un anarchico”. Continued…

Posted in Zú Qiú.


[Sarpi – Shanghai – Genoa] Via da Genova la Samp

Domenica prossima c'è il derby. Tutti in ritiro, tifosi compresi.

Noi
di solito si fa un tempo sega e un tempo così così
.
E' il commento tra il primo e il secondo tempo di un amico dell'inviato livornese del quotidiano fondato da
Lucarelli (il bomber ora in Ucraina), sulle ultime abitudini della
squadra amaranto. Non so bene invece come potrei
classificare il Grifone in questo momento. Nei primi 40 minuti
sbagliamo un rigore, due buone occasioni e battiamo 10 calci d'angolo
(a zero). Purtroppo non siamo in piazzetta, dove ogni tre corner
becchi il rigore (che tanto poi sbagliamo) e quindi chiudiamo il
primo tempo sulle 0-0 con gli ultimi 5 minuti pericolosamente sulle
gambe.

Nel
secondo tempo pronti via e sembriamo tornare in palla, ma proprio
quando sembra maturare la pera, la becchiamo su rigore. Tavano
trasforma, li svegliamo tutti noi, 0-1. Passano pochi minuti e i
migliori raddrizzano la baracca: Rossi crossa dal fondo, Borriello si
avvita fuori dallo specchio della porta, trovando l'angolo opposto e
beffando Amelia. Poi assalto e finale al cardiopalma, perché
Rubinho ci salva in almeno due occasioni.

Giochiamo,
cerchiamo gli schemi, ma ci manca ancora la condizione. A me della
partita non me ne frega un cazzo, domenica c'è il derby e come
al solito ci arriviamo tra polemiche, mugugni e giastemme. Come mille
altre volte è la partita che ci può rilanciare. Come al
solito, anche se il calendario dice Zanp – Genoa, in trasferta
saranno loro.

Posted in Zú Qiú.


[Sarpi – Shanghai] Pena di morte, frenata olimpica per il boia cinese

Frenata
sulla pena di morte in Cina: la Corte Suprema ha chiesto maggior
giudizio nelle condanne, con l'obiettivo di ridurre il numero, alto e
imbarazzante, delle sentenze capitali. Il documento della Corte
sancisce che in tutti i casi di condanna senza necessità
immediata di esecuzione, «va comminata una pena di morte con un
rinvio di due anni». La punizione estrema inoltre, non andrà
più applicata alla leggera, ma «solo per un piccolo
numero di delinquenti efferati». Continued…

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[Sarpi – Shanghai] Frochinerie

Un
post che avevo lì da un po' ma che mi ero dimenticato. Un post
vecchio, con un vestito vecchio.

Un post chinao.

Un commento sulla
pubblicazione del codice di leggi, in cinese, di Genghis Kahn e gli
omosessuali in China.

Poi
ho visto che Ang Lee ha vinto a Venezia. Che il suo film, Lust, Caution, in China
sarà censurato e tagliato di circa 30 minuti (via le scene di
sesso) e lui ha accettato.

Così anche i più piccini
potranno vederlo. Continued…

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[Sarpi – Shanghai – Genova] Le polpette del Generale e il pop


La
mitopoiesi è quel processo in cui un'intera comunità si
fa carico dell'elaborazione e dell'imposizione dal basso di un
immaginario (fatto anche e soprattutto di storie) che cambia lo stato
di cose presenti. Assistiamo già allo scontro di due universi,
da un lato c'è l'universo della comunicazione piramidale e di
massa, dall'altra c'è quello delle comunità che si
federano in networks alternativi capillari. (WM, mi pare 1, guarda
caso…)

Molti
di noblogs storceranno il naso, ma il mio imperativo tornato dalla
China, qualche giorno fa ormai, è stato: rituffiamoci nel pop.
Ovvero nella televisione, in primis. Poiché il post su
Lucarelli
sembra avere scatenato un po' di considerazioni (e tante
incomprensioni…), ecco un ulteriore tentativo di chiarire una
posizione che è in via di formazione, come la trama di un
romanzo in via di scrittura.

Forse ero partito annebbiato da una
rabbia un po' da ghetto, chissà. Il manifesto della
Rivoluzione Culturale che ho posto qui a fianco, spero mi indichi la
strada, fosse pure quella di un mesto ritorno in campagna per
rieducarmi. Continued…

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[Sarpi – Shanghai – Genoa] Un Pato Unico

Strisciati
rossoneri, rassegnatevi, di Pato c'è n'è uno solo:
Carlos El Pato Aguilera.

Nato a Montevideo il 21 settembre
1964. Giocatore del Penarol, fondata da
pinerolesi e nelle quali ha elargito calci al cuoio un certo Abbadie,
poi bandiera del Genoa.

Come El Pato, nella foto di miti, il primo
accosciato a sinistra. Questo qui ————————————————————————–>

————————————————————————–>

Nel
1989 a Genova arrivano Josè Perdomo (“il più grande
volante central del mondo”, disse il Professore) e Ruben Paz
(“il più grande fantasista del mondo”, disse il
Professore). Con loro, in regalo paghi due prendi tre, tanto siete
genovesi, arriva un barattolo, alto come una Coca Cola, ricciolini,
magrino, El Pato Aguilera (“chi cazzo è sto qua?”,
disse il Professore). Continued…

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[Shanghai – Sarpi – Genova] La banalità dell’onestà: la visione della storia e i complotti a senso unico

 
Una
breve distrazione dalla Cina. Ieri sera è andato in onda su
Rai Tre il documentario di Lucarelli (lo scrittore, non il
centravanti) sul G8 di Genova. Io e il mio socio (e un terzo via
telefono) abbiamo smadonnato, inveito, la televisione stava per
finire nel cortiletto del palazzo. Poi stamattina al bar, un paio di
persone con cui solitamente al lunedì si chiacchiera di calcio
e calcio, hanno puntato la discussione dei “10 minuti di colazione”
sulla trasmissione di Lucarelli. Paura eh?

Insomma
alla fine io ho ascoltato e loro mi hanno esaltato il Lucarelli,
dicendo che per la prima volta era stato chiaramente mostrato come la
polizia e i carabinieri avessero solo menato a Genova. Io annuivo.
Poi hanno proseguito, “al black bloc gli hanno lasciato fare tutto
e hanno menato gli altri”. E rieccoci allora. Il messaggio è
sempre quello.

Rimane
dunque, dalla trasmissione di Lucarelli, qualcosa che tutto sommato
tutti avevano già digerito e sputato fuori a ripetizione: è
colpa del black bloc. Come direbbe Lucarelli, mettiamolo un attimo
da parte, ci torneremo.
Continued…

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[Sarpi – Shanghai +106] Interv_a_llo: primo biscottino

Mentre
in China impazza la moon cake,
dolcetto tipico che celebra la festa di Mid Autumn, in concomitanza
con le celebrazioni della gloriosa giornata del 1 ottobre 1949,
anziché cannolini e arancini, ci portiamo via da Catania un
piccolo – ma buono – biscottino. Ventidue candeline si dividono la
posta in palio, come diceva il buon (e genoano) Ameri tempo fa ai
microfoni di Tutto il Calcio.

Noi
facciamo anche un golletto ma dopo sette mesi di inattività il
Massimino non poteva forse essere espugnato al suo nuovo esordio. C'è
da chiedersi se il Comune di Catania abbia utilizzato in questi mesi
il terreno di gioco come pascolo per bestie feroci, viste le sue
terribili condizioni. Niente di clamoroso al Cibali, dunque, che nel frattempo è stato chiamato Massimino, in onore del presidentissimo catanese dei tempi di Pedrino e Luvanor, quando i presidenti erano Lugaresi, Rozzi, Anconetani. No al calcio moderno. Continued…

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[Sarpi – Shanghai +105] Mediocri viaggiatori soli

È
terra
compagni, è terra
terra secca da guardare
buona
per camminarci sui ginocchi
e per pregare.

 

E
grazie a Ricky per le foto. Che Shanghai ha questi angoli nascosti e
ogni volta che ci torno cerco i posti e gli aspetti che mi ricordano
di lei.

Farne parte, in parte, mi rende quietamente soddisfatto.
Riconoscerne antri sconosciuti mi permette di fingere una sorta di
vita comune che, in ogni caso, non si può raggiungere.

Shanghai ha angoli incandescenti dal profilo umano: non sono quelli
consueti e decantati.

Sono quelli degli shanghainesi, i posti in cui i locali si sentono
padroni e a casa, in una città che sembra tentare di
espellerli in nome dei cambiamenti, in una città che sembra non volerli. Continued…

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[Sarpi – Shanghai +104] Il campione e la bambina

 
La
Cina festeggia l'oro di Liu Xian ai mondiali di Osaka e manda in
orbita Zhang Humin, maratoneta di 8 anni

Giulio
Abbadie (sempre lui!)

Liu
Xian è nato nella cosmopolita Shanghai nel 1983, Zhang Humin
ha 8 anni ed è nata nella provincia più meridionale
della Cina. Lui sarà obbligato a vincere a Pechino, nel 2008,
lei dovrà aspettare almeno il 2016. Lui è considerato
«il marito ideale» dalle cinesi, lei potrebbe diventare
«la figlia dei sogni» di ogni famiglia. Lui è un
campione con un palmares mica male (oro alle Olimpiadi di Atene 2004,
argento ai Mondiali di Helsinki 2005, bronzo ai Mondiali di Parigi
2003), lei una bambina che ha compiuto un'impresa straordinaria, ma
controversa. Entrambi questo agosto hanno disegnato la cartolina che
preannuncia le prossime Olimpiadi a Pechino: Liu Xian ha vinto ieri
la gara dei 110 metri a ostacoli ai mondiali di Osaka ed è
l'idolo di un intero paese, nonché di Zhang Huimin, che
domenica scorsa ha concluso a Pechino una maratona di 3558
chilometri, percorsi in 55 giorni. Continued…

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