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[Sarpi – Shanghai – Beijing +30] Flash Back

*** A Cla, senza la quale non avrei potuto fare finta di fare le foto. E' una mera scusa per salutare una delle poche persone cui mai comprerei un biglietto senza ritorno :-***

Stamattina vento in faccia, alzo le braccia, scuota la testa, bestemmio per i motociclisti che suonano quel cazzo di clacson anche quando non ce n'è affatto bisogno, poi ho freddo, poi ho caldo. Bentornato a Shanghai, sembrano dirmi. E mi muovo svelto, e quando qualcuno mi guarda mi viene da dirgli, "Hey è un mese che faccio sta strada, ormai non dovrei più sembrarti così strano". Ma tant'è. Anche se al mattino i cinesi sono talmente concentrati che perdono ben poco tempo a osservare gli stranieri….

E allora ecco un po' di foto di Beijing, Tien An Men e Città Proibita, giusto per rituffarmi nel week end, che qui sto ravanando nei torbidumi lavorativi e ogni giorno ce n'è una, ogni giorno un'emergenza, un incontro, una mennnata. Quando ho detto ai miei amici shanghaiesi che Beijing mi pareva decisamente più quieta e calma, non volevano crederci. Vabbè: a chi abita a Shanghai stanno sul cazzo i pechinesi e probabilmente vale anche il contrario. Continued…

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[Sarpi – Shanghai +30] Mercati (1)

*** Vabbè Ly vaffanculo tu e i tuoi barbecue stick, le tue risate, le tue chiacchiere. Stasera abbiamo previsto una terza guerra mondiale, ti ho raccontato il post. Alla fine sei un teppista, per questo andiamo d'accordo ****

Volevo mettere le foto di Beijing. Ma lo farò domattina, questo lo avevo già pronto e dopo dieci ore di treno e in ufficio alle 7 sinceramente…Non amo parlare di lavoro e infatti non lo farò, però sicuramente qualcosa sul mercato cinese è interessante tirarlo fuori, specie dopo aver attraversato il tunnel del consumo per prendere un treno (e non ho considerato gli immensi mall nelle vicinanze della stazione di Beijing) e dopo avere incontrato oggi il direttore marketing di MicroZozz a Shanghai… in un edificio bella vista, su una gigantesca pubblicità di Vista, l'abbiamo messa lì almeno quando arrivano gli americani la vedono, mi ha detto.

Ci ha ricevuto, dopo un pranzo insieme, in un ufficio very smart, come gli piace dire, “molto Google style” gli ho detto. Da lì abbiamo iniziato una chiacchierata che però mi tengo per un prossimo post che ho in mente su altre considerazioni più internet oriented…come gli piace dire a loro. Continued…

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[Sarpi – Beijing +29] Hot S_Pot

Ieri avrei voluto approfittare della rete wireless gentilmente offerta dal Bar in cui ero, cazzeggiando e in attesa di salutare Beijing per tornarmene a Shanghai, ma, mistero della fede di noblogs, era impossibile pubblicare….Neanche tempo di salire sul treno che già mi comunicavano – i miei solerti compagni di lavoro tendono a confondere la domenica con il lunedì – che dovrò tornarci. A sto giro prenderò l'aereo.

Il bar, nella foto che ho preso dal loro sito, è esattamente di fronte alla stazione di Beijing. Dopo qualche ora avevo il treno, pioveva e mi ero stracciato di camminare, ho preso un cappuccio, due biscotti e mi sono coricato sulle loro splendide poltrone.

La sensazione di tornare indietro, da un lato era piacevole, perché un po' mi sembrava di tornare a casa, oggi è un mese che sono in China, dall'altro ero dispiaciuto di essere stato solo tre giorni nella capitale con due giorni di completo turismo andato a male per incontri mennate. Beijing, alla fine, con il suo andamento lento, la sua quiete rispetto a Shanghai, mi ha un po' conquistato, ponendomi in un'ottica decisamente più introversa di Shanghai, città ben più abituata ad essere guardata e broccolata, piuttosto che pensata e corteggiata finemente. Continued…

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[Sarpi – Beijing +28] Rep Etra

Lo so. Sono indietro di un giorno. Ma sono stato alla Città Proibita, veleggiando tra i locali dell'Accudimento dell'Eleganza, stupendomi della Torre dell'Imperiale Godimento Del Panorama e immaginando la Stanza Della Purezza Celeste. Tutto presentato da cartelli che recitano “Thanks to American Express”, come se lo avessero creato loro tutto sto anticume favolistico, costato vita e sangue e potere, che neanche la lettura de Il Sogno della Camera Rossa mi aveva fatto fantasticare.

Beijing, la sonnolenta Beijing, tra cantieri che proseguono di notte, non solo perché ci sono le Olimpiadi il prossimo anno, qui i cantieri lavorano sempre 24 ore su 24 (un tipo di Beijing mi ha detto eh ma di notte li pagano di più, si certo 20 yuan anziché 10….) e i cui rumori sostituiscono nelle mie orecchie i fastidiosi clacson della più frenetica Shanghai, mi ha regalato le 4 ore di migliore autismo solitario da quando sono in China, immerso in una altro mondo, dove neanche i turisti e gli altri visitatori sembrano poterti dare fastidio. Ogni pietra ha un nome, ogni drago una sorte, ogni clessidra un tempo che rimane appeso ai secoli fino alla sua morte. Continued…

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[Sarpi – Beijing +27] Risaie Express

Arrivo, come al solito, di corsa e trafelato al treno. Parte alle 19.44, alle 19.20 sono ancora in metropolitana pensando che, nell'ordine: mi avevano detto che erano solo tre fermate di metro, ma non di 10 minuti di percorrenza l'una dall'altra, ho dimenticato la guida, ho dimenticato anche il cavetto della macchina fotografica (grazie cla 🙂 almeno una ce l'ho…) e non ho ancora comprato l'acqua e qualcosa da mangiare. Penso che dovrò farmi dieci ore di viaggio, sono digiuno, di solito sui treni non riesco a dormire, fa un caldo umido che neanche Milano d'Agosto e so già che sul treno avrò freddo che qui l'aria condizionata se non porta a temperature di meno qualcosa non va bene.

Supero i controlli, mi perdo una, poi due, poi tre volte, ma non so come salgo sul treno. Si certo, mi riempiono di parole ma non capisco una mazza. Per fortuna il mio lettino è in basso, perché sono talmente rintronato che non so se sarei riuscito a salire su quello sopra. Nel mio scompartimento ci sono due tipi: uno grosso che già prevedo sarà la causa del mio non sonno, deve russare come un matto, penso, l'altro un ragazzetto il cui cellulare squilla ogni tre secondi. Sono sopra, loro due.

In basso, di fronte a me c'è una tipa che può avere dai 40 ai 60 anni, non riesco a capirlo. Sta leggendo un giornale e lo farà per quasi tutta la notte. Continued…

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[Sarpi – Shanghai — Intervallo –] Markaris- Charitos: sbirro dalla parte dei tifosi

 
Bene, sarai di ritorno da Atene, questo me lo sono proprio gustato…:-)
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Intervista allo scrittore Petros Markaris, autore di gialli e appassionato di calcio.«Il pronostico dice Milan ma il Liverpool è squadra imprevedibile»


Le orecchie grandi come la Coppa dei campioni, un occhio vitreo e il rosario greco attorcigliato alle mani, Petros Markaris è uno che il calcio l'ha sempre marcato a zona. 70 anni, tifoso tiepido di Panathinaikos, Roma e Barcellona, Markaris è un attento osservatore di rimbalzi e pedate planetarie. Autore teatrale, traduttore greco di Goethe e Brecht, giallista di fama internazionale, ha scritto con Theo Anghelopoulos buona parte delle sceneggiature del regista greco, da I giorni del '36 fino a L'Eternità e un giorno, palma d'oro al festival di Cannes nel '98. Figlio di un mercante armeno e di una casalinga greca, cresciuto in Turchia, attivista di sinistra durante la dittatura dei colonnelli, è il padre letterario del commissario Kostas Charitos, fratello greco di Maigret, Montalbano e Pepe Carvalho a seconda dei paesi nei quali i suoi libri son stati tradotti con successo (in Italia da Bompiani, ultimo in ordine di tempo La lunga estate calda del commissario Charitos, 2007). Continued…

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[Sarpi – Shanghai — Intervallo –] Teste indesiderato

Un saluto ai milanisti che per una frase, permalosi, si sono innervositi. Gli ricordo gli splendidi anni 90, per loro: un anno Juve, un anno Milan, i diritti televisivi, il precario Meani. Qualcuno in C per una partita, qualcuno in B (o in A con penalizzazione) per una vita.

Il testimone indesiderato

Le rivelazioni su Moggi&co di Maurizio Capobianco mettono nei guai la nuova Juve
Dopo l'intervista a «Repubblica» sui regali di Lucianone e i legami mai rescissi con l'attuale società, l'ex dirigente bianconero è stato interrogato ieri dai pm di Torino. In arrivo un'altra estate bollente.

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[Sarpi – Shanghai +26] Pizi Wenxue (yī)

Con il termine pizi wenxue in China si indica solitamente la cosiddetta letteratura dei teppisti o delinquenti, una sorta di corrente letteraria, solitamente poco apprezzata dai critici cinesi e spesso osteggiata apertamente dal Governo. In Europa è letteratura che esiste da tempo e che ha una propria storia, in China invece è un fenomeno piuttosto nuovo, benché ormai decennale, ed è – al solito – mischiato a uno sguardo retrospettivo storico che – se da un punto di vista puramente narrativo spesso non offre grandi spunti – fornisce comunque elementi di conoscenza sociali della China altrimenti difficilmente reperibili. Certo, da quello che ho intuito, questa letteratura è legata ad ambiti intellettuali o di studenti. Dei cinesi che conosco io, nessuno è un appassionato lettore.

Ho deciso di chiamare così, in onore a Yu Hua e altri autori che mi sono piaciuti, i post legati ad amenità varie ritrovate su internet o nelle chiacchiere, e che spesso costituiscono fake o manie da e del popolo cinese. Continued…

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[Sarpi – Shanghai +25] SMS

Come cambia le cose
La luce della luna

Come cambia i colori qui
La luce della luna

Come ci rende solitari e ci tocca
Come ci impastano la bocca
Queste piste di polvere
Per vent'anni o per cento

E come cambia poco una sola voce
Nel coro del vento

Ci s'inginocchia su questo
Sagrato immenso
Dell'altipiano barocco d'oriente

Per orizzonte stelle basse
Per orizzonte stelle basse

Oppure

Niente

 

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[Sarpi – Shanghai +24] Office Break

*** Per Lale e Cruyff…:-))) ***

Di solito la mia mattinata inizia alle sette, quando le tipe delle pulizie dell'albergo si intrattengono in discorsi sul più e sul meno, ad un livello di voce tale che a volte sogno stia entrando un'ambulanza in camera. Ma il mio sonno è decisamente più forte. Del resto una volta mia madre buttò giù la porta di casa, perché dormivo e preoccupata di suo e aizzata da una vicina – sarà successa una disgrazia, sicuramente è successa una disgrazia – sparò via la porta. Evento incomprensibile a distanza di anni sia per lei, ancora a chiedersi come sia stato possibile il mio sonno profondo, sia per me, ancora a chiedermi come sia stato possibile che mia madre da sola abbia buttato giù una porta blindata. La mia domanda è sicuramente più intrigante.

Alla fine mi tiro su, sempre in ritardo, tipo alle 8 e 15. Il primo passo fuori dall'albergo è sempre il più temuto. L'afa mi prende, il casino, il rumore, mi tortura, i tre semafori che devo affrontare rappresentano l'incognita pura in questa terra straniera, nonostante funzionino come da noi. Rosso stop. Verde puoi andare. Ma è tutta un'altra storia. Intanto perché i taxi hanno licenza di fare il cazzo che vogliono. In secondo perché magari mi unisco a uomini e donne di personalità che decidono di passare con il rosso, salvo, a un certo punto, partire in uno scatto che di solito mi coglie impreparato. In ogni caso, quando sono in ritardo i semafori sono rossi, quando sono largamente in anticipo, sono tutti verdi. La differenza in termini di tempo di percorrenza a seconda che accada l'uno o l'altro evento è di circa dieci minuti. E rischio di addormentarmi al palo. L'attraversamento degli incroci è la mia prova del nove: se arrivo vivo in ufficio significa che il risveglio è stato difficile ma efficace, altrimenti… Continued…

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